Un artista spesso dimenticato, Raoul Dufy fu un grande pittore, scenografo e disegnatore francese del primo Novecento. È il pittore della gioia, della luce e del colore e oggi Roma lo celebra con la più grande retrospettiva in Italia dedicata a lui, dal 14 ottobre al 26 febbraio a Palazzo Cipolla in Via del Corso.

Centosessanta opere tra dipinti, disegni, ceramiche e tessuti. Una mostra che narra la vita di Dufy dagli impressionisti ai fauve, da Cézanne a Matisse fino alla famosa Fata Elettricità, un murale alto 10 metri fatto di 250 pannelli dipinti a olio, uno dei dipinti più grandi al mondo.

La redazione de LaCapitale è andata a Palazzo Cipolla per raccontare l’artista francese, per scoprire, attraverso le sensazioni dei visitatori, se si può dipingere la gioia. Ha ascoltato persone entusiaste e incontrato visitatori d’eccezione.

«Penso che sia la più importante mostra che c’è in questo momento a Roma. Vale un viaggio, io sono venuto apposta per vederla» dice Massimo Oldoni, docente universitario, storico della cultura medievale di fama internazionale e scrittore «È un racconto della cultura europea, a cui Dufy ha contribuito con la festosità. Lui viveva molto male eppure gli amici lo chiamavano il pittore della gioia. Forse nei suoi giochi di colori e nei personaggi che ridono c’era l’uscita di sicurezza dal suo malessere. È la sua utopia».

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