Altro che cantonata. L’iscrizione lapidea in alfabeto acheo, su granito locale, risalente agli inizi del VII secolo a.C scoperta a Cortale, nell'area dell'ex abbazia distrutta dal sisma del 1783, sarebbe autentica. A confermarlo, secondo fonti accreditate del Mibact, sarebbe stato un esperto epigrafista, giunto nella sede della Soprintendenza di Catanzaro, Cosenza e Crotone, per visionare il prezioso reperto.

La notizia sarà ufficializzata nei prossimi giorni, appena il consulente depositerà la propria relazione nelle mani del direttore generale del Ministero, Gino Famiglietti il quale, peraltro, proprio durante le operazioni di verifica dell’iscrizione, si è trovato ad esercitare le funzioni di Soprintendente al posto di Mario Pagano, incappato nella sospensione di due settimane per una sanzione disciplinare, proprio dopo aver annunciato con toni entusiastici il ritrovamento del reperto, la cui autenticità era però stata messa in dubbio dalla comunità scientifica.

Anche Reggio e Vibo nelle mani di Famiglietti

Sempre Famiglietti, ormai da tempo, ha avocato a sé anche la guida della Soprintendenza di Reggio Calabria e Vibo, dopo i frettolosi pensionamenti di Irene Berlingò e Anna Maria Guiducci. La prestigiosa sede era stata oggetto di un interpello del Ministero, insieme a quelle degli uffici periferici di Frosinone, Latina e Rieti; di Barletta, Andria, Trani e Foggia; del Molise; di Sassari e Nuoro. Curiosamente nei giorni scorsi tutti gli incarichi a bando per Soprintendente sono stati assegnati, ad eccezione proprio di quello di Reggio Calabria.