La circolare, rivolta solo agli studenti di quell’orientamento culturale, è stata diffusa da un istituto comprensivo suscitando la rabbia dei genitori. L’associazione “Un mondo di mondi”: «Approccio discriminatorio»
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I bambini con lo zaino all'apertura dell'anno scolastico all'Istituto Comprensivo Uruguay "Maria Stern Nuovo" in Via di Settebagni a Roma oggi 12 settembre 2011. ANSA Mario De Renzis
Una circolare rivolta agli “studenti rom”, per sollecitare loro una maggiore puntualità. La vicenda, che ha sollevato un’ondata di indignazione tra le famiglie, è avvenuta a Reggio Calabria. Lo denuncia in una nota l’associazione “Un mondo di mondi”.
La circolare incriminata
L’avviso diffuso da una dirigente scolastica di un Istituto comprensivo della zona sud della città, è stato rimosso dopo le polemiche. La circolare, invitava al rispetto dell’orario scolastico per gli alunni di orientamento culturale rom: «Un approccio discriminatorio, in considerazione del fatto che una circolare non può essere rivolta ad uno specifico gruppo culturale. In questo modo – sostiene il sodalizio - si etnicizza un comportamento attribuendo solo ad uno specifico gruppo di alunni la possibilità negativa di ritardi alle lezioni e la conseguente sanzione specifica. Il rispetto dell’orario scolastico non vale forse per tutti gli alunni, indipendentemente dall’appartenenza etnica, dalla nazionalità o dal genere?».
L’avviso rivolto agli studenti rom
Alcune famiglie, nel leggere la circolare su base “etnica” affissa nei locali dell’Istituto comprensivo, si sarebbero sentite offese: «Percependo l’azione come discriminatoria, hanno espresso la loro indignazione alla preside per la scelta infelice della scuola. In seguito a queste proteste, la dirigente ha rimosso la circolare dalle bacheche e dal sito web dell’Istituto. Ma il danno era stato già fatto».
Il fenomeno della dispersione scolastica
Un caso che, a detta della Un mondo di mondi, peggiora situazioni specifiche di incomprensione: «Una delle cause principali della dispersione scolastica che riguarda una parte degli alunni di orientamento culturale rom ma non solo – specificano - risiede proprio nelle scelte negative della scuola, tra queste anche quella degli orientamenti etnici. Proprio i trattamenti differenziali su base etnica – conclude il comunicato - causano nella vita delle persone molteplici situazioni di emarginazione e discriminazione alle quali l’istituzione scolastica dovrebbe porre rimedio con efficacia, senza mai assecondarle».