VIDEO | L'edificio venne consacrato nel 1222 alla presenza dell'imperatore Federico II di Svevia. Il sovrano, secondo la tradizione, regalò la Stauroteca, contenente la reliquia del frammento della vera Croce
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Nel 2022 il duomo di Cosenza, la Cattedrale di Santa Maria Assunta, compirà 800 anni: l’edificio, costruito con forme romanico-gotiche segnate da elementi bizantini e consacrato il 30 gennaio del 1222 dal delegato apostolico cardinale Niccolò Chiaromonte, alla presenza dell’imperatore Federico II di Svevia, è pertanto alla vigilia di una straordinaria ricorrenza, per la quale già fervono i preparativi.
I festeggiamenti
L’occasione per anticipare gli eventi che segneranno il triennio di avvicinamento all'anniversario, l’ha fornita una conferenza stampa tenutasi lunedì 4 febbraio nel palazzo dell’arcidiocesi di Cosenza Bisignano. In questa sede si è voluta mostrare al pubblico la pergamena che attesta l’avvenuta consacrazione del Duomo alla presenza dell’Imperatore: il documento più importante nella storia del luogo di culto, ed emblema dell’importanza che il sito riveste, in termini politici, culturali e religiosi. Si è altresì ricordato come, nella stessa occasione, il sovrano avesse donato omaggio alla Chiesa madre della Metropolia bruzia, all’Arcidiocesi ed alla città tutta, la meravigliosa Stauroteca: una croce aurea contenente la reliquia del frammento della Vera Croce. Ancora oggi, la Croce aurea si erge a simbolo religioso, testimonianza della centralità di Città ed Arcidiocesi nello scacchiere politico di Federico. Qui, tra l’altro, è anche sepolto il suo primogenito, Enrico VII di Germania detto Lo Sciancato, morto presumibilmente suicida, e già condannato dal padre al carcere a vita per alto tradimento).
Patrimonio Unesco
Da questa centralità e da quest’importanza, il Duomo di Cosenza ha tratto nei secoli il suo alimento, divenendo uno dei più importanti edifici sacri dell’Italia meridionale. Per questo motivo, il 12 ottobre 2011, è diventato “Patrimonio testimone di una cultura di pace dell’Unesco”.
A testimonianza della ricchezza e della potenza del luogo di culto, le ricchezze custodite dall’adiacente Museo diocesano. Oltre alla già citata Stauroteca, il sito ospita, tra l’altro, l’effige della patrona, la Madonna del Pilerio, icona risalente al XII secolo. La celebrazione della Vergine avrà un ruolo essenziale durante i prossimi 3 anni: per diffondere l’azione apostolica legata all’Ottocentenario della Cattedrale, una copia dell’icona verrà portata nelle case dei malati e degli anziani presenti in tutto il territorio cosentino. Obiettivo, ha dichiarato Monsignor Francescantonio Nolè, far sì che la presenza della Patrona venga vissuta nel quotidiano, concretamente, alla stregua di una «madre che si reca dai propri figli in difficoltà».