VIDEO | A trionfare nella gara voluta dalla parrocchia per unire luce e speranza contro la pandemia, la Natività in ferro costruita a mano dal pensionato e posta sulla ringhiera
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La parrocchia di Galatro ha pensato di incentivare in maniera insolita lo spirito natalizio, anche in questo tempo di pandemia, attraverso un concorso che ha premiato le facciate più belle. Il tema scelto è stato la luce, così che ne è nata una curiosa competizione a ornare meglio possibile finestre, porte e balconi, ravvivando la suggestione di un borgo straordinariamente illuminato con il calore del Natale. «I giorni della Natività - ha spiegato il parroco Natale Ioculano - sono giorni di speranza e quindi abbiamo pensato che mai come in questa fase nessuno di noi deve darsi per vinto, ma per vincere deve capire che si vince stando insieme».
Ne è nato un concorso a premi molto partecipato, a fare da giuria ovviamente il popolo dei social, ed è stata tanta la voglia di partecipare, per fare belli contemporaneamente casa e paese. A ricevere il primo premio la facciata della casa di Giuseppe Romeo, conosciuto come "mastro Peppe", un fabbro in pensione e presepista per passione, che lavorando il ferro ha piazzato sul bordo della ringhiera un presepe artitistico. «Ho lavorato almeno 4 giorni modellando un tondino da 6 - spiega - peccato che non sono riuscito a trovare un materiale di più facile malleabilità».
Simpatico rammarico, in quella che il parroco ha definito «una sana competizione per fare sempre meglio». Ma quello che più ha contato nella iniziativa nata in collaborazione con il Comune, la Proloco e l'associzione "Testimoni di unità", è stata la volontà di vivere in maniera più normale possibile queste festività. «Le restrizioni - conclude Romeo - hanno impedito il solito tran tran all'insegna del consumismo, costringendoci fortunatamente a tornare alle cose essenziali e tradizionali». I tre vincitori del concorso intitolato "Un balcone, una porta o una finestra illuminati alla speranza" hanno devoluto alla parrocchie le somme destinate.