È stato selezionato nell'ambito della mostra collettiva Prospettive divergenti allestita nella città lombarda dal Fondo Malerba
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C’è anche il progetto Oltre… del calabrese Francesco Pacienza tra quelli selezionati nell’ambito della mostra collettiva di fotografia contemporanea Prospettive divergenti, allestita negli spazi espositivi della Fondazione Malerba a Milano, inaugurata lo scorso 14 luglio.
L’impegno del Fondo Malerba
Tra i tanti impegni istituzionali, il Fondo Malerba per la Fotografia ha ideato un progetto di carattere divulgativo nazionale per la valorizzazione della produzione fotografica contemporanea italiana. Lo scopo è quello di realizzare un archivio digitale all’interno del quale conservare le immagini di tutto quanto prodotto, rendendolo disponibile in rete agli operatori del settore e al pubblico di appassionati. Uno strumento utilizzato anche per promuovere e valorizzare gli artisti e il loro personale percorso progettuale, inserendoli in un contesto di grande visibilità mediatica, ma soprattutto fertile di stimoli nuovi e contrapposti. L’idoneità dei progetti è stata valutata dalla commissione interna al Fondo Malerba, formata da esperti del panorama fotografico italiano, che ne ha analizzato la riconoscibilità, annoverandolo così tra le produzioni artistiche da archiviare.
Concetto innovativo
Oltre di Francesco Pacienza è un progetto concettuale indirizzato al di là, oltre appunto, delle barriere della fotografia convenzionale. «Queste foto – ha detto l’artista calabrese - sono come delle porte che conducono in un altro mondo pieno di fascino, serenità e mistero. Interamente realizzate con una macchina fotografica – sottolinea Pacienza, quindi senza l’ausilio di effetti digitali - tendono moltissimo a somigliare, a diventare, quasi delle strutture architettoniche che richiamano alla mente altri insiemi ordinati che erano anche sacri come le impronte digitali del Deus absconditus, che si cela e insieme si rivela lasciando indizi nella Sua creazione proprio attraverso la spirale aurea».
Progetto visionario
«Questo progetto, visionario sotto alcuni aspetti, fa sì che ognuno possa vedervi ciò che la sua sensibilità e cultura gli suggeriscono: dai colori che richiamano le opere di Klimt alle interconnessioni, seppur buie e grigie, nei quadri di Hans Ruedi Gigier. Un nuovo modo di usare la macchina fotografica, un modo originale e unico nella fotografia digitale. Un percorso di totale scoperta e nuovi orizzonti visivi». Le opere sono tutte realizzate solo ed esclusivamente con tecniche fotografiche e direttamente con la macchina fotografica; nessun intervento di manipolazione o alterazione successivamente allo scatto con utilizzo di software di fotoritocco. Il soggetto viene totalmente destrutturato e ricostruito secondo le regole della sequenza di Fibonacci che viene ad essere ben rappresentata in molte opere.
La metafotografia
Oltre... è solo il primo esempio di metafotografia; un percorso concettuale che va oltre l’estetica del momento, oltre la post-fotografia. Un racconto visivo sui cambiamenti legati al pensare e realizzare un'immagine fotografica al di fuori dei mezzi con cui sono prodotte. Le immagini così realizzate hanno una connessione con il mezzo fotografico da cui si allontanano divenendo altro. La tecnica utilizzata ne permette l'applicazione in molti ambiti e non solo nel paesaggio o nella fotografia naturalistica: un percorso di totale scoperta e nuovi orizzonti visivi.