La Calabria e le sue donne protagoniste della XVI edizione della Festa del Cinema di Roma, in programma dal 14 al 24 ottobre nella Capitale. Tra una settimana, domenica 17 ottobre, l’auditorium Parco della Musica del teatro studio Borgna di Roma farà da cornice alla presentazione della docuserie "Donne di Calabria", un mosaico prezioso di sei storie, prodotto da Anele e finanziato dalla Calabria Film Commission. Saranno presenti il commissario straordinario della fondazione Calabria Film Commission, Giovanni Minoli, l’amministratrice delegata della società di produzione di contenuti televisivi Anele, Gloria Giorgianni, e il cast.

La giornalista e intellettuale femminista Adele Cambria (Reggio Calabria, 12 luglio 1931 – Roma, 5 novembre 2015), la prima eletta del Movimento Sociale Italiano Jole Giugno Lattari (Tripoli, 29 luglio 1923 – Roma, 6 luglio 2007), la prima vittima delle lotte per il diritto alla Terra Giuditta Levato (Albi CZ, 18 agosto 1915 – Calabricata CZ, 28 novembre 1946), la giornalista e pioniera del femminismo europeo Clelia Romano Pellicano (Castelnuovo della Daunia 1873 – Castellammare di Stabia 2 settembre 1923), la sindaca comunista sempre in prima linea contro le ingiustizie sociali Rita Pisano (Pedace CS, 15 agosto 1926 – Pedace CS, 31 gennaio 1984) e la prima sindaca d’Italia Caterina Tufarelli (Nocara CS, 25 febbraio 1922 – Roma, 7 dicembre 1979): ecco le sei donne calabresi di nascita e di adozione (nel caso di Jole Giugni Lattari e Clelia Romano Pellicano) la cui storia sarà presto sul grande e piccolo schermo.

Adele Cambria (Eleonora Giovanardi), Jole Giugno Lattari (Margareth Madè), Giuditta Levato (Camilla Tagliaferri), Clelia Romano Pellicano (Marianna Fontana), Rita Pisano (Rocío Muñoz Morales) Caterina Tufarelli (Tea Falco): ecco le donne e le interpreti della loro storia, protagoniste della docuserie girata in Calabria che si propone di recuperare la memoria e di tramandarla ben oltre i confini dell’Italia, vista la distribuzione anche su Rai English.

Sei donne e sei storie raccontate nel segno della dimensione intergenerazionale, senza la quale la memoria non può divenire valore né alimentare consapevolezza e progresso. 

Adele Cambria 

Giornalista, scrittrice e attrice. Ostinata, ironica, arguta e indipendente. Sfidando le convenzioni e i pregiudizi, ha vissuto a pieno la sua epoca e la sua passione per la scrittura (narrativa teatro e televisione) e per il giornalismo. Pioniera del femminismo, nel Sessantotto italiano al fianco di Camilla Cederna e Oriana Fallaci, è stata grande amica di Pier Paolo Pasolini dal quale fu diretta quando interpretò il film "Accattone" (esordio alla regia per Pasolini) e poi anche "Comizi d’amore" e "Teorema".

Adele Cambria è stata tra le fondatrici del teatro La Maddalena di Roma, direttrice della rivista Effe, il primo magazine del movimento femminista. Collaborò con numerose testate tra cui Paese Sera, Il Messaggero, l’Espresso, l’Europeo, l’Unità, Lotta continua. Un manifesto di indipendenza e tenacia è stata la sua vita. Il suo ultimo libro "In viaggio con la zia" (Città del Sole edizioni 2012) è un un diario in cui narra di un suggestivo e affascinante itinerario tra le vestigia della Magna Grecia intrapreso con al seguito due nipotine, le quattordicenni Nora e Yelena. Un testamento lasciato a due giovani donne affinché, consce delle loro origini, crescano consapevoli di un impegno sempre necessario per l'affermazione dei diritti.

Jole Giugni Lattari

Politica italiana, dirigente del Movimento Sociale Italiano e deputata nella IV Legislatura. Laureatasi in Filosofia con Benedetto Croce, relatore della sua tesi all’università degli Studi di Napoli, ha insegnato al liceo classico Pitagora di Crotone, intraprendendo in quegli stessi anni anche la carriera politica che l'ha portata a divenire, neppure trentenne, prima consigliera comunale di Crotone. Eletta tra le fila del Movimento Sociale Italiano, Jole Giugno Lattari è stata confermata ininterrottamente fino alla fine degli anni Sessanta, per quattro consiliature. Candidatasi anche alle elezioni politiche è stata anche la prima parlamentare donna calabrese e la prima in assoluto eletta nel Movimento Sociale Italiano.

Giuditta Levato

È stata la prima vittima della lotta al latifondo in Calabria. Uccisa il 27 novembre 1946 a Calabricata di Albi, nel basso crotonese oggi Sellia Marina in provincia di Catanzaro, nei campi dove faticava ogni giorno, per difendere il suo lavoro di bracciante agricola dalle angherie dei baroni locali. Contadina tenace e determinata, Giuditta Levato ha sfidato l’arroganza dei proprietari terrieri e un giorno è stata raggiunta mortalmente da un colpo di arma da fuoco. Nel suo ventre cresceva il suo terzo figlio.

Emblema della lotta contadina, Giuditta Levato incarnava il movimento di resistenza del Sud dopo il rallentamento della ridistribuzione delle terre avviata con i decreti Gullo, approvati nel 1944 allo scopo di ridurre lo sfruttamento da parte dei proprietari terrieri, assicurare continuità al lavoro dei contadini afflitti da stenti, povertà e privazioni e favorire la distribuzione degli stessi terreni attraverso la creazione di cooperative per le aree rimaste incolte. Un progetto politico che dava speranza ai contadini, segnato da repressioni violente.

Clelia Romano Pellicano

Giornalista e corrispondente con lo psedudonimo di Jean Grey, scrittrice, pioniera del femminismo in Italia e in Europa, è arrivata in Calabria al seguito del marito, il marchese Francesco Maria Pellicano di Gioiosa Ionica. Qui Clelia Romano Pellicano ha conosciuto la condizione della donna in Calabria e la sua straordinaria forza e capacità. Un’attenzione che è stata stimolo per un’indagine poi confluita nel volume “Donne e industrie nella Provincia di Reggio Calabria”. Convinta europeista, si è battura per l'affermazione della dimensione extradomestica delle donne. È stata corrispondente da Roma della rivista mensile Nuova Antologia di Firenze e ha collaborato anche con le riviste Flegrea e La Donna per la quale scrisse anche da Londra, dove s'era recata in qualità di socia delegata del Consiglio Nazionale Donne Italiane (Cndi), per partecipare al Congresso Internazionale femminile che lei chiamava la "nostra alleanza".

Rita Pisano 

Fin da giovane è stata militante nel partito Comunista, protagonista delle lotte per l'emancipazione della donna nella difficile situazione storico-sociale del dopoguerra, ha subito processi ed arresti. Eletta nel Comitato Mondiale dei partigiani della pace, presieduto dal Nobel per la Chimica Frédéric Joliot-Curie con Renato Guttuso, Giulio Einaudi, Fernando Santi, Ambrogio Donini ed Emilio Sereni, Rita Pisano è stata la prima consigliera comunale a Cosenza poi sindaca di Pedace per tre consiliature consecutive, di cui l’ultima conquistata con una lista autonoma per via della frattura e conseguente espulsione dal partito. La comunità ha premiato la sua azione di ammodernamento di edifici scolastici, viabilità, bagni pubblici, mercato coperto, impianti sportivi, restauro di edifici storici e religiosi, e la fervida attività culturale di cui si era resa promotrice.

Caterina Tufarelli Palumbo 

Prima cittadina donna d’Italia, è stata eletta sindaca a soli 24 anni, nel comune di San Sosti nel Cosentino, nelle fila della Democrazia Cristiana. Nella stessa tornata elettorale delle prime consultazioni con suffragio universale, le amministrative del marzo-aprile 1946, sono state elette prime cittadine anche altre due donne democristiane calabresi, Ines Nervi in Carratelli, a San Pietro in Amantea, e Lydia Toraldo Serra a Tropea. Tutte cosiddette donne del '46.

Quella di Caterina Tufarelli è stata un’elezione all’unanimità e la sua guida della comunità è stata illuminata. Con il suo alacre impegno migliorato le sorti di una realtà afflitta da povertà e ingiustizie sociali.