Tornano a frequentare le lezioni gli studenti del liceo scientifico "Galileo Galilei" di Trebisacce, protagonisti di uno sciopero protrattosi per alcune settimane in segno di protesta contro un'insegnante che avrebbe rivolto ai componenti di una classe di terza una serie di insulti. Gli studenti avevano anche inscenato due cortei, ricevendo, tra l'altro, la solidarietà di altri istituti e del sindaco di Trebisacce, Franco Mundo. Malgrado il ritorno alle lezioni, gli studenti insistono nella richiesta di allontanamento dell'insegnante responsabile degli insulti.

 

«Abbiamo deciso spontaneamente, vista l'impossibilità di ottenere risposte concrete in tempi brevi - affermano gli studenti in un comunicato - di ritornare tra i banchi a compiere il nostro dovere. È proprio in nome del diritto a studiare in un ambiente sereno che abbiamo combattuto e continueremo a combattere. Non lasceremo, quindi, che ci venga attribuita l'intenzione di perdere tempo inutilmente, cavalcando l'onda della protesta. I nostri professori, punti di riferimento imprescindibili, hanno avuto un ruolo determinante in questa decisione: sono stati loro a invitarci a più riprese a tornare a fare lezione e attendere con fiducia il giudizio degli organi competenti. Abbiamo esercitato il nostro diritto di sciopero in modi che riteniamo rispettosi della libertà altrui e delle attrezzature scolastiche. Convinti di non aver arrecato danno a nessuno, riprendiamo le nostre attività abituali, fiduciosi di aver ottenuto l'ascolto degli organi competenti e la solidarietà di genitori e persone estranee ai fatti, che ringraziamo per il loro supporto. Abbandonare la piazza non è una sconfitta, ma una vittoria per chi, come noi, non ha mai pensato che una vicenda simile potesse privare quasi 600 studenti del diritto-dovere di studiare».

 

«Ci appelliamo, infine, al buon senso della dirigente, del suo staff e dei docenti tutti - dicono ancora gli studenti - affinché lavorino per appianare i conflitti e ristabilire un clima sereno all'interno del nostro istituto. Siamo fiduciosi. Vogliamo solo tornare tra i banchi in tranquillità, rimettendo agli organi competenti la decisione sul caso che ha tenuto in stallo il liceo nell'ultimo mese, sicuri che le istituzioni, nelle quali crediamo fortemente, faranno il possibile per fornirci una risposta nei tempi e nei modi previsti dalla legge».

 

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