VIDEO | L'housing first, il reinserimento sociale e le politiche del welfare nella pubblicazione edita da Santelli con una prefazione di monsignor Francesco Savino, vicepresidente della Cei. Consegnato all'autore un attestato di merito
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Alimenta la riflessione sulla libertà, sui diritti, sui valori della comunità e dello stato sociale il saggio La Casa non a Caso – ritornare persona dopo la povertà, scritto da Gennaro Ponte dato alle stampe da Santelli Editore, presentato all’anfiteatro Belluscio di Altomonte. 32 anni, sociologo, assistente sociale specialista, con in tasca tre lauree e quattro idoneità alla frequentazione di dottorati di ricerca, Ponte invita a ragionare sulla casa non come bene materiale ma come strumento per il pieno esercizio dei diritti dell’individuo, come solido riferimento per costruire la propria personalità, per rimanere ancorati al presente e connettersi al futuro. Il volume è arricchito da una prefazione di monsignor Francesco Savino, Vescovo di Cassano allo Ionio e vicepresidente per l’Italia Meridionale della Conferenza Episcopale Italiana, e da una postfazione di Giorgio Marcello, docente di politica sociale del dipartimento di scienze politiche e sociali dell’Università della Calabria.
L'emancipazione sociale
Partendo dagli studi del premio Nobel Amartya Sen l’autore, originario proprio di Altomonte e residente a Castrovillari, si focalizza sull’Housing First, quel concetto secondo cui il diritto alla casa deve essere indicato alla base del percorso di reinserimento sociale e di emancipazione dell’individuo e non come tassello conclusivo del percorso stesso, sostenendo che il disagio possa essere determinato non solo dalle difficoltà economiche ma anche dalle carenze relazionali derivanti dalla mancanza di adeguate politiche abitative. «L’obiettivo di questa pubblicazione – ha detto Gennaro Ponte nel corso del suo intervento – è anche quello di ragionare sulla garanzia della dignità e sul significato umano della parola casa. Vuole essere un contributo alla pubblica amministrazione che non può sottrarsi nel garantire i diritti universali. La persona e i suoi bisogni devono tornare al centro di ogni processo attivato per il contrasto alla povertà ed alla marginalità – ha aggiunto – Questo libro ci aiuta a fare i conti con la speranza nella convinzione che la casa debba essere il punto di partenza, e non la tappa conclusiva, degli itinerari di inclusione. Il tema troppe volte viene sottovalutato anche a livello accademico. La nutrita partecipazione di pubblico a questa iniziativa testimonia come la collettività non è del tutto disinteressata a questi argomenti: va solo correttamente orientata».
Il Festival Euromediterraneo
Nel corso della serata è stata tenuta a battesimo l’associazione Altomonte Arte presieduta da Pasqualina Ponte. Sono tra gli altri intervenuti la docente universitaria Monica Nardi, la scrittrice Francesca Librandi, l’assistente sociale Simona Varcasia, l’assessore alla cultura Elvira Berlingieri. Il sindaco Giampietro Coppola ha consegnato a Gennaro Ponte un attestato di merito «per le attività di studio, documentazione, ricerca e divulgazione svolte, con estrema lucidità, nel settore delle scienza politiche». L’iniziativa è stata organizzata nell’ambito degli appuntamenti culturali del Festival Euromediterraneo per il quale non è solo tempo di bilanci ma anche di programmazione: «Sicuramente puntiamo ad ampliare i nostri orizzonti. Pensiamo ad una serie di Summer School mettendo in rete i paesi europei e del continente africano affacciati sul Mare Nostrum, tracciando così una linea comune rispetto alle direttive culturali che, nella nostra visione, rappresentano le leve di sviluppo del nostro territorio».