Torniamo a parlare di scuola da remoto. Dopo aver trattato di come e perchè questa sia stata approntata, oggi entriamo nel vivo degli ambienti virtuali dai quali passa l'azione dei docenti: il portale del Ministero della pubblica istruzione. Ad accompagnare i genitori, i ragazzi ma anche gli insegnanti in questo excursus pratico, l'ispettore tecnico Mip Giuseppe Marucci.

La stanza della didattica

In questa terza sezione, tratteremo di come è stata allestita la “stanza virtuale della didattica a distanza”. «La sezione dedicata alla didattica a distanza sul sito del Ministero è un vero e proprio “ambiente di lavoro” per aiutare le scuole – dichiara l'Ispettore -. È articolato in piattaforme gratuite, realizzate appositamente per le scuole, che permettono agli insegnanti di gestire le attività di classe a distanza attraverso qualsiasi computer o dispositivo mobile. Vi si trovano anche strumenti di cooperazione, percorsi on line per scambi di buone pratiche e gemellaggi fra scuole, webinar (seminari in rete) di formazione e contenuti multimediali per lo studio».

I materiali multimediali

Importante anche la risposta del privato. «Le piattaforme, dove sono presenti materiali didattici messi a disposizione dai privati, sono disponibili gratuitamente, e lo sono sia nella fase di adesione ed utilizzo dello strumento sia al termine del suo impiego. Di grande interesse, i “Materiali multimediali”, contenuti didattici utili per l’approfondimento delle discipline che sia gli insegnanti che gli studenti possono consultare e scaricare». Tra l’altro, a questa sezione del sito web hanno aderito partner come Rai Cultura, Treccani e Reggio Children, fondazione emiliana che mette a disposizione contenuti online gratuiti a sostegno del MIUR, a seguito della chiusura delle scuole per l’emergenza coronavirus.

 

Altre sezioni

«Un ulteriore spazio sarà alimentato con materiali di approfondimento diversi, provenienti da iniziative promosse da scuole ed attori terzi, da inserire in futuro. A questo proposito – prosegue Marucci - si segnala l’iniziativa lanciata da Indire in accordo con il Ministero, che mette a disposizione dei dirigenti scolastici e dei docenti che ne faranno richiesta l’esperienza maturata dalle reti di scuole dei movimentiAvanguardie educative” e “Piccole Scuole”. Nella stessa sezione è possibile accedere a specifici seminari in rete finalizzati a mettere in atto, diffondere e condividere buone pratiche di innovazione della didattica.


Le piattaforme

E gli studenti “speciali”? «Il Ministero ha reso disponibile una mail per l’assistenza alle scuole in merito agli studenti con bisogni educativi speciali (supportoscuole@istruzione.it). Un supporto generale viene invece offerto anche nella sezione denominata “Le piattaforme”, piattaforme certificate di didattica online messe a disposizione da partner che hanno attive collaborazioni con il Ministero e che offrono alle scuole l’accesso gratuito».

La scuola non si ferma

Importante, dicevamo, il confronto ed il fare rete: da qui, «#LaScuolaNonSiFerma. Anche al tempo del Coronavirus. Nell’ottica della sinergia, è stata avviata una rubrica dedicata, sul web e sui canali social a tutte le esperienze, le storie, i gemellaggi, gli esempi di didattica a distanza che arrivano ogni giorno dalle scuole italiane. Un modo per non perdere il contatto con le studentesse e gli studenti, per animare il racconto delle buone pratiche, per riunire le istituzioni scolastiche. E per dimostrare che il mondo della scuola, anche in un momento così difficile e imprevedibile, vuole andare avanti». Per segnalare “Case History” si può scrivere a: lascuolanonsiferma@istruzione.it (fine terza parte - segue)

 

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