Percorso di orientamento tra i cubi dell’ateneo rendese per una scolaresca lombarda. Il campus, la qualità dell’offerta formativa ed i servizi residenziali attraggono matricole anche dal nord Italia
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L’Università della Calabria l’avevano vista in tv, all’indomani dell’approdo ad Arcavacata del luminare dell’informatica Georg Gottlob. Nei tre giorni della loro permanenza in ateneo, venti studenti di una classe quarta dello storico istituto tecnico Pietro Paleocapa di Bergamo, fondato nel 1885, prima scuola italiana a rilasciare il titolo di perito industriale in meccanica, chimica e tessitura, hanno vissuto il campus svolgendo inoltre attività di orientamento e di verifica delle competenze e delle attitudini rispetto alle sei aree di insegnamento dell’Unical, propedeutiche alla prosecuzione del loro percorso formativo tra i cubi di Arcavacata.
Al primo posto per il Censis
Una ipotesi che molti di loro valutano concretamente, attratti dai servizi residenziali, e quindi mensa, alloggi, rassegne culturali, eventi sportivi e di aggregazione. Un insieme di elementi che collocano l’Università della Calabria al vertice della classifica nazionale stilata dal Censis. I ragazzi dell’Istituto Paleocapa sono stati accolti dal rettore Nicola Leone e dallo stesso professor Gottlob: «Una circostanza che li ha fatti sentire considerati» ha affermato uno dei loro docenti, Salvatore Principato. Insegnante di informatica, originario della Calabria, si è laureato negli anni ottanta proprio all’ateneo di Arcavata ed è stato tra i promotori di questo inconsueto e però produttivo viaggio di istruzione: «Le sensazioni sono ottime. Ho cercato di far comprendere ai ragazzi quello che io stesso ho provato qui da matricola. Sono rimasti stupiti dalla imponenza e dalla estensione delle infrastrutture. Poi aver potuto incontrare due personalità come Leone e Gottlob li ha sorpresi in positivo. Per loro si è trattato certamente di uno stimolo utile a proseguire gli studi».
Il campus è straordinario
Tra le attività svolte nella tre giorni va segnalata la visita al Reparto Corse ed al team coordinato dal professor Maurizio Muzzupappa, e quella alla infrastruttura di ricerca STAR, l’insieme di laboratori scientifici d’avanguardia ospitati nel polo tecnologico dell’ateneo. Gli alunni del Paleocapa poi, accompagnati da Angela Costabile, docente Unical di psicologia dell'educazione, ed assistiti da Maria Garofalo e Domenico Capristo, dipendenti dell’area orientamento, hanno sperimentato l’app sviluppata in house Cubitude, un gioco di ruolo, in gergo role-playing game, pensato proprio per gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado, con l’obiettivo di facilitare una scelta consapevole verso un percorso di studi universitario in cui possano essere valorizzate le proprie competenze ed i propri interessi. «È stata una esperienza molto positiva – ha detto il docente del Paleocapa Andrea Martinelli tracciando un bilancio dei tre giorni trascorsi in ateneo – Soprattutto il campus consente ai ragazzi di vivere l’università in modo comunitario ed estremamente efficace».