Si è insediata la cabina di regia nazionale per valutare le candidature. Il modello sperimentato ed attuato per la prima volta al “Leonardo da Vinci” di Reggio è esteso oggi a quasi 300 scuole. Prevede l'inserimento della disciplina di biomedicina con la collaborazione anche degli Ordini provinciali dei medici
Tutti gli articoli di Cultura
PHOTO
Si è insediata a Roma, presso la sede della Federazione nazionale dei medici, la cabina di regia nazionale per valutare le nuove candidature inoltrate dalle scuole per l'attivazione del percorso di biomedicina. Della cabina di regia fanno parte la vice presidente della Giunta regionale della Calabria, Giusi Princi, Anna Brancaccio e Maria Grazia Chillemi, per il Ministero dell’Istruzione e del Merito (Mim), Roberto Monaco e Pasquale Veneziano, per la Fnomceo.
Sono 20 i nuovi licei nazionali nei quali, per l’anno scolastico 2022/23, sarà attivata la curvatura di biomedicina. Diventeranno, così, quasi 300 i licei classici e scientifici interessati, distribuiti in tutte le regioni d’Italia; saranno 106 gli Ordini provinciali dei medici e oltre 70.000 gli studenti coinvolti. Un percorso che è partito dalla Calabria nel 2017 e che oggi si è esteso a tutto il Paese.
Quest’estate il Mim, aveva emanato un avviso pubblico, attivo dal 26 luglio al 26 agosto, indirizzato a tutti i licei classici e scientifici d’Italia, per l’individuazione di nuove scuole in cui attuare il percorso di potenziamento orientamento “Biologia con curvatura biomedica” sul modello sperimentato ed attuato in Calabria, al liceo scientifico “Leonardo da Vinci” di Reggio dal 2011.
Il percorso, ideato da Giusi Princi negli anni in cui era dirigente scolastico, prevede l’inserimento di una ulteriore disciplina, la biomedicina, nel piano di studi dello studente. Si articola in periodi di formazione in aula e in periodi di apprendimento mediante didattica laboratoriale; ha una durata triennale, a partire dal terzo liceo, per un totale di 150 ore, con un monte ore annuale di 50 ore così suddivise: 20 ore tenute dai docenti di scienze delle scuole, 20 ore in cui sono i medici indicati dagli ordini provinciali a svolgere l’attività didattica, 10 ore “sul campo”, presso strutture sanitarie, ospedali, laboratori di analisi o altre strutture individuati dagli Ordini provinciali dei medici chirurghi e degli odontoiatri.
«Siamo profondamente orgogliosi - afferma la vice presidente Princi - che un percorso partito dalla Calabria, da Reggio, sia diventato un modello di eccellenza per tutte le scuole italiane. È questa l’ immagine di una Calabria, operosa e innovativa , che con il Presidente Occhiuto e con tutta la Giunta vogliamo esportare in Italia e nel mondo e che ci rende sempre di più fieri ed orgogliosi di essere calabresi».