Prima che la pandemia irrompesse nelle nostre vite, nella storica libreria di Cerrelli di Crotone si tenevano eventi culturali. Rassegne musicali, presentazione di libri, dibattiti e confronti. L’emergenza sanitaria in corso ha cambiato tutto, anche il volto di questo luogo, oggi più solitario. Ma Paolo Cerrelli, non si è scoraggiato e ha deciso di rispolverare una vecchia iniziativa per riproporla in chiave social.

Sei parole per un racconto

Nel 2009, nei locali della libreria – in passato visitata anche da Corrado Alvaro – si tenne un'originale serata di musica e parole: mentre una jazz band improvvisava un sottofondo musicale, i partecipanti, armati di carta e penna, improvvisavano un racconto in sole sei parole. Oggi, nei difficili giorni del Covid, Paolo l’ha voluta riproporre sui social, ottenendo un inaspettato successo. È nato così il contest #seiparoleperunracconto: gli utenti devono comporre una storia utilizzando sei parole, appunto.

L’iniziativa sta spopolando su Facebook e sono centinaia i post già raggruppati sotto il relativo hashtag. Un successo inaspettato, che ha sorpreso lo stesso ideatore: «Non pensavo ci fossero così tante adesioni – ci racconta Cerrelli – con così tanti racconti. È una maniera anche simpatica per relazionarsi l’uno con l’altro, di produrre un minimo di fantasia, ma soprattutto per guardare in avanti, per tenersi in contatto. E forse i social in questo periodo stanno servendo anche a questo».

I post diventeranno un libro

Cliccando sull’hashtag e scorrendo la pagina del contest, si trovano post dai contenuti più disparati, alcuni accompagnati anche da relative immagini fotografiche. Si tratta di pensieri meditativi, frasi ironiche, pillole di satira politica. Sogno e cielo, tra le parole più utilizzate.

Per partecipare all’iniziativa c’è tempo fino al 18 gennaio, poi un amico di Paolo Cerrelli si è proposto di raccogliere in un libro i post pubblicati, provando a dar loro un senso compiuto. I tre migliori racconti verranno invece premiati: «Il giudice, ci tengo a dirlo, non sarò io (ma l’amico di cui sopra, ndr). Quale sarà il premio? Beh, guardati intorno: sei in una libreria…» ci fa notare Paolo, sorridendo.