Entro la fine di novembre la competenza sul sito non sarà più della Soprintendenza. Successivamente un decreto ministeriale lo assegnerà a un nuovo istituto che ne curerà il restauro e la riapertura al pubblico
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Le competenze sul Castello di Carlo V a Crotone saranno trasferite dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le provincie di Catanzaro e Crotone alla Direzione regionale Musei Calabria, lo ha comunicato il Ministero della Cultura oggi (26 ottobre).
La decisione diventerà effettiva entro la fine del mese di novembre ed è stata preceduta da un intenso lavoro di collaborazione tra la Soprintendenza, diretta dall’architetto Stefania Argenti, e la Direzione regionale Musei, retta ad interim dal dottor Filippo Demma. Il passaggio è avvenuto con decreto congiunto del direttore generale Archeologia belle arti e paesaggio, Luigi La Rocca, e del direttore generale Musei, Massimo Osanna, sentito il capo di Gabinetto del Ministro, Francesco Gilioli. L’operazione ha coinvolto anche gli uffici del Segretariato Regionale MiC per la Calabria e avviene in un momento nel quale si concludono i lavori di bonifica del sito e si rende quindi necessario operare nell’ottica di una riapertura al pubblico.
Il trasferimento di competenze avviene in previsione dell’adozione di un prossimo decreto ministeriale di aggiornamento del provvedimento di riorganizzazione e funzionamento dei musei statali, con il quale il castello verrà definitivamente assegnato a un nuovo istituto dotato di autonomia speciale, che riunirà sotto un’unica direzione i parchi archeologici e i Musei di Crotone e Sibari.
Il nuovo istituto curerà il restauro e la riapertura al pubblico del Castello, chiuso al pubblico dal 2018 a causa della presenza di fosforiti. Il monumento allora potrà finalmente essere integrato in una pluralità di percorsi di visita con lo scopo di sfruttare lo straordinario patrimonio storico, archeologico e monumentale della città di Crotone. Attualmente, la parte visitabile viene aperta al pubblico per 15 ore settimanali in totale a cura del Comune di Crotone, grazie a pregressi accordi con la Soprintendenza.
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La storia del castello
Il Castello di Crotone, a pianta quadrata, consiste in una imponente fortezza che risale probabilmente al IX secolo d.C., ma menzionato per la prima volta in un atto del 1192. Ma fu sotto l’impero di Carlo V che la città, definitivamente acquisita al Demanio Regio, vide il castello ristrutturato nelle forme attuali per iniziativa del viceré don Pedro da Toledo, che fece scavare un ampio fossato che ne separasse la mole dalle mura della città e provvide ad inglobare due delle torri più antiche nei torrioni cilindrici che oggi spiccano sul fronte occidentale.
Nel corso del XIX secolo il Castello perdette la sua importanza strategico-militare e venne parzialmente smantellato, dovuto al mutare degli equilibri strategici mediterranei e anche a seguito dei danni subiti per il terremoto del 1832. Posizionato nella zona sud-est dell’attuale centro storico, il Castello ha oggi un'estensione di oltre 14.000 mq e costituisce una delle più grandi fortezze presenti in Italia, certamente la più vasta lungo la costa jonica tra Taranto e Reggio Calabria.
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Perduta la sua funzione strategica, il monumento passò dall'Amministrazione militare al Demanio dello Stato che lo dette in concessione al Comune di Crotone. A seguito dell’improvviso crollo della cortina sud, nel 1960 il Genio Civile provvide alla sua ricostruzione e nel 1986 l’intero castello passò in consegna alla Soprintendenza per i Beni Archeologici che ne utilizzò parte dei locali per deposito materiali ed uffici.