VIDEO | Taglio del nastro per l'ufficio distaccato della Questura di Cosenza in cui saranno accolte le donne vittime di maltrattamenti. Il dolore ancora vivo del padre della giovane, uccisa a Corigliano dal fidanzato a soli 16 anni: «Attendiamo ancora risposte»
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Al taglio del nastro del Centro di Ascolto della Questura di Cosenza ha partecipato anche il Vice Capo della Polizia di Stato e Direttore Centrale della Polizia Criminale, Prefetto Vittorio Rizzi, sottolineando con il suo intervento, l'importanza di avere a disposizione un ufficio distaccato nel quale le donne, in tranquillità ed al riparo da sguardi indiscreti, potranno chiedere supporto agli agenti e denunciare casi di stalking, violenza, maltrattamenti. Allestita anche una stanza per i bambini.
Nel ricordo di Fabiana
La struttura è stata intitolata a Fabiana Luzzi, la ragazza accoltellata e poi data alle fiamme dal fidanzato nel 2013 a Corigliano. Erano presenti i genitori Mario e Rosa. «Ci sentiamo ancora come mutilati» ha affermato il papà della sfortunata giovane. E sulla vicenda dei permessi premio concessi all'assassino della figlia dice: «Ancora nessuna risposta dagli organi competenti». Ecco l'intervista
Questo non è amore
Il Centro di Ascolto è ubicato in Via Fiume, in un appartamento già nella disponibilità dell'Agenzia del Demanio, acquisito dalla Questura di Cosenza ad uso governativo. Numerose le autorità presenti alla cerimonia di inaugurazione del Centro, tra le quali il Prefetto Paola Galeone, il Questore Giovanna Petrocca insieme al vicequestore e dirigente della squadra mobile Fabio Catalano, il Procuratore della Repubblica Mario Spagnuolo, il Presidente della Provincia Franco Iacucci, l'assessore comunale Loredana Pastore ed il consigliere comunale di Palazzo dei Bruzi Gisberto Spadafora. La manifestazione, organizzata in coincidenza con la Giornata Internazionale per l'eliminazione della violenza sulle donne, è poi proseguita all'Auditorium Guarasci del Liceo Classico Telesio, per un incontro sul tema Questo non è Amore. «L'ottanta per cento delle violenze si consuma tra le mura domestiche - ha detto il Prefetto Rizzi - Il dato indica che il problema è soprattutto culturale». Lo abbiamo intervistato insieme al Questore Giovanna Petrocca
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