L'associazione "RossanoRecupera" ha intrapreso un viaggio lungo sei anni per riportare a casa il fonte battesimale del Patire dalla sua attuale dimora a New York, dove è esposto in un museo privato. Nel frattempo è stata elaborata una riproduzione quale atto di riconnessione con le radici culturali di Corigliano Rossano, un'opportunità per riaffermare l'identità di una comunità e per rivendicare la sua eredità storica. Sebbene la copia non sia identica all'originale, rappresenta comunque una testimonianza importante della presenza di opere d'arte di valore nella zona e un incentivo per promuovere azioni volte a riportare l'originale del fonte a Corigliano Rossano. Il presidente dell'associazione RossanoRecupera, Gino Campana si è detto fiducioso nel poter riportare l'originale in patria. Tuttavia, ha anche sottolineato che il compito non è semplice e che si stanno ancora approfondendo le circostanze del trasferimento dell'opera, se sia stata trafugata o acquisita ufficialmente dal museo.

Il sindaco Flavio Stasi ha sottolineato la volontà dell'amministrazione di attivarsi anche attraverso la ricerca negli archivi comunali per ricostruire il percorso del fonte battesimale in questione. Ha ribadito l'impegno richiesto su questo tema, soprattutto nei confronti dei rappresentanti del territorio in Parlamento, per sensibilizzare il Ministero delle funzioni centrali. Stasi ha assicurato che l'amministrazione comunale si impegnerà a mettere a disposizione della comunità tutte le informazioni disponibili negli archivi e avvierà una ricerca interna per contribuire al recupero di questo importante bene storico.

Il senatore Ernesto Rapani ha dichiarato che intende interloquire e coinvolgere il ministro competente sulla questione, esprimendo fiducia nei risultati che potrebbero essere raggiunti. Si è detto pronto a promuovere l'iniziativa presso il ministro, come già fatto in altre occasioni nel caso del comune di Pietrapaola riguardo all'elmo di Cozzo Cerasello. Ha annunciato che è già in programma una visita del ministro nel territorio e che approfitteranno di quest'occasione per portarlo sul luogo e mostrargli direttamente di cosa si tratta. Confida nella collaborazione di tutte le parti coinvolte per avviare il percorso e spera di poter portare a termine con successo l'iniziativa, cercando di riavere ciò che appartiene legittimamente al territorio.

La riproduzione della conca battesimale è stata posizionata nello stesso angolo in cui originariamente risiedeva. Gaetano Antoniotti è stato incaricato di realizzare questa fedele riproduzione del fonte battesimale in marmo, e ciò è stato compiuto in un tempo incredibilmente breve.

Auspicata attività di indagine nel Castello di Corigliano 

Margherita Corrado, rappresentante della Deputazione di storia patria per la Calabria, ha auspicato durante il suo intervento un'altra fase di indagini condotte all'interno del Castello Ducale di Corigliano, mirate a rintracciare documenti che possano attestare la vendita del fonte battesimale dei baroni Compagna avvenuta probabilmente nel tardo Ottocento. Quest’aspetto è considerato fondamentale per identificare l'antiquario coinvolto nell'acquisto e, successivamente, tracciare il percorso che ha portato l'opera al Jp Morgan o ai suoi intermediari. Corrado ha sottolineato che ottenere queste informazioni è cruciale per coinvolgere le autorità competenti, in particolare il Ministero della Cultura, attraverso il comitato dedicato al recupero degli oggetti usciti illegalmente dall'Italia.

La strategia prevede l'utilizzo della diplomazia culturale per sollecitare il Metropolitan Museum di New York a restituire l'opera, sottolineando il suo significato identitario per la comunità calabrese. Corrado ha espresso fiducia nel supporto delle autorità locali e dei rappresentanti politici, riconoscendo l'importanza della pressione dell'opinione pubblica per ottenere risultati concreti. Ha invitato i cittadini di Corigliano Rossano a prendere coscienza del valore dell'opera e a esercitare pressione sui propri rappresentanti per favorire il suo recupero. L'opera, sebbene poco conosciuta dalla popolazione locale, rappresenta un importante pezzo di memoria storica per la comunità, avendo fatto parte della chiesa per quasi 700 anni. Ha evidenziato il contrasto tra l'opera esposta in un museo come il Metropolitan, senza alcun legame con il contesto originario, e la sua reale importanza per la comunità di provenienza. Infine, ha ammesso che il processo di recupero sarà difficile e pieno di ostacoli, ma ha ribadito che la determinazione della comunità può fare la differenza in questi casi.

Martino Rizzo, vice presidente di RossanoRecupera, ha apprezzato l’approfondimento sulla legislazione che regola il recupero dei beni culturali italiani all'estero, evidenziando l'importanza di tale conoscenza per affrontare la questione in maniera efficace. Ha evidenziato l'orgoglio dei cittadini locali nei confronti di questi beni culturali e l'importanza di preservarli e valorizzarli non solo per motivi storici, ma anche per il loro impatto sulla comunità e sull'economia locale. Rizzo ricorda come nel gennaio del 2019 insieme a Tonino Caracciolo e Pino Diaco e altri dieci amici venne costituita l’Associazione RossanoRecupera con l’obiettivo di avviare una serie di attività protese a riscoprire il bello del patrimonio storico-culturale.