È uno dei temi più discussi dall’inizio dell’epidemia ed è un tema che tutt’ora continua a dividere, quello della scuola. L’aumento del numero dei contagi in diversi istituti preoccupa e non poco alcuni genitori. Da Catanzaro l’appello di un gruppo di mamme con figli che dalla scuola dell'infanzia alla terza media «ogni giorno – dicono - rischiano la salute». «Non trovo giusto che una  mamma debba essere ancora oggi divisa tra due cuori – dice Pamela Valleriani. Io la mattina non so se mandare mia figlia a scuola con la paura che possa perdere l’anno scolastico oppure tenerla a casa per precauzione».

Contagi nelle scuole

A far crescere la preoccupazione sono anche i diversi casi di positività al Covid-19 riscontrati in diverse scuole della città: «La preoccupazione è tanta – aggiunge Rosina Valleriani -. È vero che andare a scuola è obbligatorio ma è anche vero che  bisogna farlo in tranquillità. Nella scuola di mio figlio ad esempio i bambini sono tornati in classe dopo due giorni di chiusura essendoci stati due casi positivi e la sanificazione l’hanno fatta dopo altri tre giorni. Che significato ha? Speriamo solo che non succeda nulla di grave».

«Salute a rischio»

«Anche nella scuola di mio figlio ci sono stati 5 contagi tra i bambini dell’asilo compresa la maestra – racconta Rosa Passarelli -. La scuola non è stata chiusa ma è stata sospesa solo la classe in questione e la sanificazione è stata fatta qualche giorno dopo. Quando il presidente ff della Regione Calabria, Nino Spirlì, ha firmato l’ordinanza con la quale chiudeva le scuole, è arrivata la bocciatura del Tar che  ne ha stabilito la riapertura. Ma noi mamme ci poniamo questa domanda: perché i nostri figli devono seguire le lezioni in presenza  mentre gli uffici del Tar sono chiusi al pubblico per emergenza covid?» si chiede ancora Rosa. «Stanno giocando sulla vita dei nostri figli – per Adele Rubino -. Mia figlia è rientrata a scuola dopo 15 giorni che non ci è andata per paura. In famiglia abbiamo anche problemi di salute e c’è il rischio che la bambina possa portare il virus a casa e questo non ce lo possiamo permettere».  

La richiesta delle mamme

Dunque la richiesta dei genitori è che il presidente della Regione, considerato l’andamento dei contagi, sospenda le attività didattiche in presenza, come previsto dall’ultimo provvedimento del Governo: «Chiediamo al presidente Spirlì che si muova – conclude Concetta Garcea - perché un genitore deve poter mandare il proprio figlio a scuola in una situazione di tranquillità. Ci aspettiamo dei provvedimenti radicali. Chiediamo la didattica a distanza anche perché siamo convinte che chi vuole studiare, studia anche a casa seduto su una poltrona».