Tutto quello che dovrebbe essere un giornalista, incarnato in un unico esempio, tutto quello che dovrebbe fare un reporter, rappresentato nell’opera di un suo figlio illustre. Così Cetraro ha celebrato il ricordo di Amedeo Ricucci, professionista dell’informazione nato nel centro del tirreno cosentino, affermato inviato di testate prestigiose, per conto delle quali ha raccontato il mondo e i suoi conflitti, con un impegno esemplare al punto che la sua storia è divenuta occasione per un incontro con gli studenti dell’Istituto “Silvio Lopiano”, durante il quale le testimonianze dirette, condivise da chi ha avuto il piacere di averlo conosciuto in vita, hanno acceso gli sguardi dei ragazzi, sorpresi da una grandezza arrivata ben oltre i confini nazionali.

Una giornata sul tema dell’impegno giornalistico, alla quale hanno preso parte il dirigente scolastico, Graziano Di Pasqua, il presidente del consiglio comunale di Cetraro, Giovanni Rossi, la docente Vilma Gallo, il giornalista Pasquale Guaglianone, Don Ennio Stamile, e la giornalista conduttrice del TG1 Cecilia Primerano.

«Amedeo Ricucci, prematuramente scomparso – è il ricordo degli organizzatori dell’appuntamento – si è confrontato più volte con gli studenti dei licei di Cetraro attraverso iniziative nelle quali si è affrontato il tema della guerra e della legalità. D’altra parte, il reporter di guerra, tornava spesso nella sua Cetraro con la quale non ha mai tagliato il cordone ombelicale. E Cetraro, nel momento più drammatico della sua vita professionale, allorquando fu sequestrato in Siria, seppe dimostrargli grande vicinanza e affetto accogliendolo al suo ritorno in una sala consiliare gremita di cittadini e di istituzioni».