VIDEO | Il programma, oltre ad attività ricreative e didattiche, prevede l’attivazione di percorsi di studio e formazione di musica ed arte proprio come modello di rigenerazione urbana e culturale
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Il suono in tutte le sue declinazioni, da voce di antichi canti a ritmo ossessivo che accompagna la musica popolare. C’è questo e altro al centro del progetto “Caulonia cantiere del suono”, finanziato con un milione e mezzo di euro grazie ad un bando regionale per la valorizzazione dei borghi. Oltre al restyling del centro storico l’idea, che si avvale della direzione artistica del maestro Marco Berrini, punta attraverso il patrimonio “immateriale” dell’antica Castelvetere, punta ad esaltare i suoi aspetti culturali e turistici.
«È una goccia di speranza – ha espresso il vicesindaco e assessore alla cultura Domenico Campisi – nel mare della disperazione che attannaglia i nostri borghi, meravigliosi e ricchi di storia, ma con difficoltà che a volte sembrano invalicabili. Si tratta di un contenitore di grande spessore complementare al nostro Festival della tarantella, di cui andiamo orgogliosi».
Il programma, oltre ad attività ricreative e didattiche, prevede l’attivazione di percorsi di studio e formazione di musica ed arte proprio come modello di rigenerazione urbana e culturale. Nato da un’idea dell’amministrazione comunale, il progetto ha stentato a partire per problemi burocratici e l’emergenza pandemica. «Abbiamo raggiunto un altro grande obiettivo – è il pensiero dell’assessore comunale Maria Elisabetta Cannizzaro - che mette al centro il nostro borgo e crea le condizioni per uno sviluppo di tutto il territorio sul piano culturale ed economico. Caulonia capitale del suono è grande incubatore di azioni e idee puntando sulla formazione e la creazione di un’Accademia del Suono».