VIDEO | Per l'occasione il maestro orafo Michele Affidato ha realizzato un gioiello simbolo dell'emancipazione femminile. A ritirarlo c'erano le sorelle della compianta governatrice calabrese
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Si è svolta ieri sera, 16 Luglio 2021, la manifestazione Premio Donna 2021 organizzata dal Cif (Centro Italiano Femminile) di Belvedere Marittimo ed intitolata “Ripensare la Relazione”. La kermesse ha avuto luogo nel piazzale del Museo del Mare, sul lungomare cittadino. Il premio è stato conferito alla memoria di Jole Santelli, prima presidente donna della Regione Calabria, strappata alla vita da una malattia incurabile ad ottobre 2020.
Nel ricordo di Jole
Il convegno ha preso il via con i saluti istituzionali del presidente del Cif Comunale, Francesca Impieri, del sindaco di Belvedere Marittimo, Vincenzo Cascini, della senatrice Fulvia Michela Caligiuri, del referente spirituale Don Gianfranco Belsito e del presidente provinciale Cif Cosenza Concetta Grosso, portavoce Forum Terzo Settore Tirreno Cosentino. Sono poi intervenuti Rossella Marino, che ha relazionato sulla questione femminile con particolare riguardo al tema delle relazioni umane, il sindaco di Rende, Marcello Manna, e l'assessore regionale alle Infrastrutture Domenica Catalfamo. Presente anche il consigliere regionale Antonio De Caprio. Ha poi concluso i lavori il Prefetto di Cosenza Cinzia Guercio. All'evento, inoltre, hanno partecipato anche Paola e Roberta Santelli, sorelle della compianta governatrice calabrese.
Il gioiello del maestro Michele Affidato
Oltre alla targa, il "Premio Donna 2021" ha previsto la realizzazione di un gioiello da parte del maestro orafo Michele Affidato. Si tratta di una personale rivisitazione di un “Fuso”, strumento di lavoro manuale utilizzato esclusivamente dalle donne, in particolare le donne del sud, per filare la lana. Il fuso, simbolo del lavoro e dell’emancipazione femminile è stato scelto dal Cif comunale in quanto, si legge in una nota, «la premiazione e tutta l’organizzazione della manifestazione, non vuole essere una “festa” ma piuttosto una ricorrenza, per non dimenticare tutte le vessazioni che la donna ha dovuto subire nel corso dei secoli».