Gioacchino superstar! Non sembri blasfemo, ma l’Abate Gioacchino da Fiore è sempre più di…moda! Viene studiato, celebrato, amato, ed è conosciuto praticamente in tutto il mondo. Da laici e cattolici. Medioevalisti, pensatori e studiosi. In ogni ambiente universitario
Da Dante a Obama, passando per santi e beati, preti e cardinali, fino a papi come Benedetto XVI e Francesco. È Gioacchino il più moderno degli antichi profeti e dei pensatori della Chiesa. Per lui il titolo più profondo e significativo è: “Maestro della Civiltà europea”.

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Il 2024 si terrà il X congresso internazionale di studi gioachimiti a San Giovanni in Fiore, sede del Centro che da oltre 40 anni studia e promuove le opere e il pensiero di Gioacchino, l’Abate che ha incantato e ‘illuminato’ perfino il Sommo Dante, che lo ha collocato nel Paradiso della sua Commedia.
Il presidente del Centro Studi Riccardo Succurro, succeduto all’inventore degli studi gioachimiti, il professor Salvatore Oliverio, è un instancabile primo attore della commedia gioachimita. Testimone elegante di un pensiero complesso qual è quello dell’Abate da Fiore, sostenuto dalla profondità degli studi di personalità come il Magnifico Cosimo Damiano Fonseca e l’attuale direttore scientifico Gianluca Potestà, docente all'Università Cattolica di Milano e studioso gioachimita della prima ora.

Un centinaio di iniziative promosse dal centro stanno anticipando e avvicinando il tempo del congresso internazionale, che come per gli altri degli ultimi 40 anni richiameranno l’attenzione anche e forse soprattutto di uomini di cultura e studiosi di livello internazionale. Tanti i giovani studenti, che sono la vera sorpresa: studiano e si appassionano al pensiero gioachimita, sempre più attuale, profondo, moderno.

L'intervista al presidente Succurro

Con il presidente Succurro il dialogo è necessariamente semplice e immediato. Siamo al via di una tre giorni in cammino con l’Abate. Cammini che potrebbero sembrare anacronistici.
«Il padre del simbolismo russo, Dmitrij Sergeevic Merezkoskij, volle visitare i luoghi di Gioacchino da Fiore per "calpestare la sua terra e respirare la sua aria». Buonaiuti, Grundmann, Reeves hanno inaugurato il "pellegrinaggio culturale".
«I Cammini rappresentano un’esperienza spirituale che potrebbe diventare una straordinaria occasione di riscoperta e rivitalizzazione di borghi ed aree escluse dai grandi circuiti turistici».

Nell’epoca della mediocrazia non è facile spiegare chi sia Gioacchino da Fiore.
“Un esegeta biblico, un teologo della storia, un riformatore monastico. In sintesi, un  monaco- teologo”. “Utopia enigmatica a San Giovanni in Fiore”, scrive il Sole 24 Ore.

"Poi all'improvviso, sulla Sila, ecco l'Abbazia Florense, un pezzo tangibile di eternità eretta sui fiumi Neto ed Arvo" (dal "Domenicale" del Sole 24 Ore).
Senza indugiare su descrizioni socio-urbanistiche, l'autore narra il filo rosso  dell'utopia che attraversa la vicenda millenaria della città di Gioacchino. Le opere narrative di Pomilio, un autore che risente come Ignazio Silone, dell'influenza di Gioacchino da Fiore.  Sarebbe interessante capire quale fosse la visione del cristianesimo di Gioacchino.

“L'avventura di un povero cristiano" di Ignazio Silone, "Alla ricerca del quinto evangelio" di Mario Pomilio e "Il nome della rosa" di Umberto Eco, sono presenti echi gioachimiti di un cristianesimo come profezia di una Chiesa spirituale”.

Tra epidemie, tragiche migrazioni e lunghe guerre, c’è ancora bisogno di utopia nel mondo.
Si, di utopia e di profezia. "L'utopia è figlia di Platone ed è una creazione dell'Umanesimo rinascimentale - ha scritto Ratzinger. L'utopia è una questione di ragione che mette l'immaginazione al suo servizio e cerca un'organizzazione di città -modello. La teologia della storia nasce invece dall'escatologia cristiana”. 

E c’è poi la speranza di Gioacchino
"La speranza di Gioacchino non era una utopia ma un progetto di riforma profetica della cristianità", ha argomentato in un Congresso gioachimita il teologo ginevrino Henry Mottu.

‘Immaginare l'inimmaginabile’ è un bel libro che racconta gli anni del lockdown. Ma alla fine ne siamo usciti molto male!
Eravamo  tutti convinti che saremmo diventati migliori se fossimo riusciti a superare l'incubo di quel periodo. I balconi erano diventati i simboli della speranza di un'umanità rigenerata. Passato il diluvio universale, ripresa la vecchia ‘normalità’.

"Ordine e Disordini in Gioacchino da Fiore": una suggestione, una teoria o cos’altro?
Gioacchino ha vissuto la crisi del figlio dell'uomo: le eresie, l'affermazione del razionalismo, il conflitto fra chiesa e papato, la caduta di Gerusalemme. Fra tanti disordini l'abate ricerca un ordo rationis, un ordine vivente della ragione nella storia dell'umanità per dare senso alla vita dell'uomo

La Divina Commedia è segnata dalla simbologia gioachimita e dalla tensione profetica di Gioacchino da Fiore.
Che sono arrivate a Dante attraverso il gioachimismo diffuso negli ambienti e nelle opere dei Francescani Spirituali. “Le denunce di Gioacchino sulla corruzione spirituale e la mondanità nella Chiesa erano convergenti con le invettive di Dante contro i mali della Chiesa e della società " scrisse Marjorie Reeves”. 

Cosa disse a Papa Francesco quando lo incontrò?
Un lungo e cordiale dialogo con Papa Francesco. Gli ho presentato una  preghiera scritta da una  bambina florense, alcune  immagini del  Liber Figurarum colorate da un'alunna delle nostre scuole, il volume curato da Gian Luca Potestà "La Concordia del Nuovo e dell' Antico Testamento", i miei libri "L'apparizione della Madonna ad Isabella Pizzi " e "Il libro delle figure di Gioacchino da Fiore raccontato ai suoi fiori ". Ho illustrato il significato dei Cerchi trinitari raffigurati nella targa omaggiata dall'orafo Angotti.”

E il papa?
Il Papa è rimasto molto contento dei doni. È stato molto incuriosito dall'immagine dei Cerchi Trinitari e ne ha chiesto il significato. Conservo lo stupore di questo straordinario Papa.

Quaranta miracoli ma non è Santo. O lo è?
La storia del pensiero di Gioacchino da Fiore nel corso dei secoli racconta soprattutto il tradimento dell'autentico pensiero di Gioacchino da Fiore. Il Centro Internazionale di Studi Gioachimiti è impegnato in un lungo e faticoso lavoro di edizione degli scritti autentici dell'abate calabrese.

Il Centro Studi da 40 anni sta facendo un'operazione culturale storica che ha aperto finalmente la strada a una nuova, e più genuina, interpretazione della  figura di Gioacchino da Fiore.
E ora la Chiesa dispone di tutti gli strumenti di lettura per la beatificazione di Gioacchino da Fiore, soprattutto per rendere giustizia ad un monaco che veniva ascoltato dai papi,  consultato dai re e che suscitò tanto fervore.

Il papa emerito Benedetto XVI scrisse a sorpresa al presidente del centro studi. Lui che già conosceva e studiava Gioacchino.
Un’indescrivibile emozione ed uno straordinario riconoscimento ad un magnifico quarantennale lavoro di squadra  svolto da tanti studiosi che adesso non ci sono più e da tanti altri che da tante parti del mondo collaborano a questo obiettivo, far conoscere sempre di più Gioacchino da Fiore.”

Avere fede oggi. C’è una strada che indica l’Abate?
La magnifica luna rossa di questa sera…pensare che la vita non sia un caso ed immaginare che non finisce tutto, evitare la routine dei riti e riscoprire la vicenda di un Uomo che ha cambiato il corso della storia.

L’Abbazia Florense è il regno del silenzio e della luce. E se fosse questa la risposta ad un mondo che appare impazzito?
La Chiesa abbaziale florense è il luogo della contemplazione e della preghiera. Non è solo austera e solenne; è soprattutto una testimonianza tangibile del pensiero di Gioacchino da Fiore ed è l'immagine del suo messaggio spirituale.