Una tavola rotonda, promossa dall’Archeoclub del capoluogo, metterà a confronto le principali esperienze nazionali in materia di gestione di aree archeologiche. A rendere possibile l’incontro, il sostegno progettuale e finanziario del Gruppo Pubbliemme
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Un evento nazionale dedicato alla salvaguardia dei beni archeologici porterà a Vibo Valentia il 23 novembre accademici, ricercatori, rappresentanti delle associazioni di categoria e operatori museali. L’aula magna del Liceo Capialbi sarà difatti teatro del convegno “Parchi pluriculturali, esperienze a confronto. Idee per una gestione autosufficiente, innovativa e integrata”, dove per pluriculturalità è da intendersi il corpus delle valenze naturalistiche, ambientali e archeologiche da mettere a sistema per la salvaguardia degli habitat di pregio, musealizzati e non.
L’impegno del Gruppo Pubbliemme
La tavola rotonda, promossa e coordinata dall’Archeoclub del capoluogo, metterà a confronto le principali esperienze nazionali in materia di gestione di aree archeologiche, con il sostegno finanziario del Gruppo Pubbliemme. L’hub crossmediale nazionale con a capo il presidente Domenico Maduli, editore Diemmecom, prosegue così nella sua azione di supporto ad iniziative di sensibilizzazione e tutela: siano esse in ambito culturale - come in questo caso - o sociale.
Un segnale di attenzione e di cura
«Sostenere questo primo convegno vibonese sulla tutela dei parchi archeologici e sulla sostenibilità ha rappresentato un impegno - ha rimarcato Domenico Maduli-. Eppure ci siamo sentiti in dovere di farlo. I nostri territori vivono una crisi profonda- ha proseguito -. Per contrastarla, è importante dare segnali concreti, tali cioè da contribuire alla nascita d’una mentalità nuova. Non mi stancherò mai di ripetere - ha concluso - che la cultura deve rappresentare il principale volano di sviluppo, per un territorio ricco di potenzialità come il vibonese». L’iniziativa vede il sostegno del liceo Capialbi guidato dal dirigente scolastico Antonello Scalamandrè, che ospiterà l’evento, e di Unindustria Calabria. Gode altresì dei patrocini di Regione Calabria, Provincia di Vibo Valentia, Comune di Vibo Valentia, Comune di S. Onofrio e Comune di Stefanaconi.
L’organizzazione dell’evento
Le organizzatrici dell’evento, le archeologhe Anna Murmura ed Anna Rotella (quest’ultima, artefice della tela di relazioni che ha dato vita alla manifestazione), hanno operato nella duplice veste di Presidente e Vice Presidente ArcheoClub Vibo Valentia e di referenti per l’istituendo Laboratorio territoriale per il Parco archeologico e agronaturalistico del Vibonese “Croceneviera” (progetto protagonista della seconda sessione di lavori, che presto vedrà, tra l’altro, l’ingresso del Gruppo Pubbliemme in qualità di media partner). Entrambe auspicano in una nota congiunta che «tutti gli enti di tutela e di gestione di beni culturali e ambientali, e gli amministratori calabresi ad iniziare da quelli locali, possano trarre spunto dai temi trattati, per fare anche di Vibo e del suo hinterland un luogo di sperimentazione».
Le scuole del vibonese
Spazio anche al coinvolgimento diretto delle scuole, e non solo per l’ospitalità concessa dal Capialbi, ma anche grazie al gruppo di studenti dell’indirizzo agrario coordinati dalla professoressa Maria Grazia Gramendola, dirigente scolastico dell’istituto di Istruzione superiore “ITG-ITI” di Vibo. Il connubio tra aree archeologiche ed attività agricole alla base del convegno e di progetti quali quello del Croceneviera, oggetto di discussione nella seconda sessione di lavori, costituirà per loro materia di studio e di approfondimento.
Il convegno
Due le sessioni del convegno, che prenderà il via, alle 9.30: in mattinata, ai saluti istituzionali dell’on. Gerardo Bianco, presidente ANIMI, e della giornalista del Network LaC Rossella Galati, che illustrerà le motivazioni che hanno spinto il Gruppo Pubbliemme ad impegnarsi in un ambito strategico quale quello del fare rete tra operatori culturali nazionali. Spazio quindi alle esperienze nazionali di gestione integrata di aree archeologiche: denominatore comune, la presenza di attività agrarie, naturalistiche, economicamente sostenibili. Attività tali cioè da trasformare la gestione del bene culturale da costo vivo a fattore produttivo.
I relatori
Ad intervenire, sono stati chiamati Marta Coccoluto, coordinatore del Parco Archeologico di Baratti e Populonia (Livorno); Marco Simeone, parco sommerso di Gaiola (Napoli); Carla Del Mese, per Legambiente, Parco Archeologico di Pontecagnano; Francesco Scelza e Maria Josè Luongo, Parco Archeologico di Paestum; Giuseppe Cornacchia, responsabile della CIA agricoltori italiani nazionali; Tonino Perna, già direttore del Parco dell’Aspromonte.
Le esperienze calabresi
Il pomeriggio, dopo la pausa destinata al pranzo e alla visita del Museo Nazionale Archeologico del Vibonese e dei siti archeologici della Vibo greco-romana, l’incontro si aprirà alle esperienze regionali. Primo relatore, Francesco Antonio Cuteri, parchi di Mileto e di Cirella; seguiranno Antonella Cucciniello, direttore del Polo Museale della Calabria, che insieme ai soprintendenti per le provincie di Cosenza, Catanzaro e Crotone, per la città metropolitana di Reggio Calabria e per la Provincia di Vibo Valentia, illustreranno le linee guida del MIBACT nella gestione dei parchi calabresi; Franco Aceto, presidente della Codiretti Calabria, tratterà di agricoltura e biodiversità; Marco Talarico, Sindaco di Carlopoli, illustrerà la realtà dell’Abbazia di Corazzo; Maurizio Agostino, Giuseppe Ferraro, Luciano Grillo e Anna Rotella presenteranno il Progetto Croceneviera. Carmine Lupia, da Sersale, il modello delle valli Cupe;per il Parco pluriculturale dei 4 elementi Aria, Acqua, Terra e Fuoco di Ecolandia interverrà il direttore Piero Milasi. Curata anche la parte grafica. La creazione del logo del convegno, un albero dal quale nascono libri ed elementi di architettura classica ispirato al logo quello del parco Croceneviera, è opera dell’artista e storico locale di Vibo Valentia Marina Antonio Montesanti.