Dopo il successo dell’anteprima del 5 settembre, Teatro d’aMare si sposta alla Cappella dei Nobili. All’interno dell’incantevole struttura seicentesca va di scena “Arturo” della compagnia Nardinocchi/Matcovich. I due autori/attori in scena raccontano l’assenza dei rispettivi padri. Arturo non è uno spettacolo, bensì un accadimento, un incontro. Laura e Niccolò fanno i conti con la perdita dei propri padri, Arturo diventa così la forma della loro memoria, in cui i racconti, i giochi, le date, gli aneddoti, le parole si trasformano in pezzi di un grande puzzle che il pubblico aiuta a costruire. La serata si è poi conclusa con il dopofestival presso il ristorante Le Mura, con il live dei Nao Sonamu.  

Teatro d’aMare è una manifestazione organizzata dall’associazione LaboArt Tropea e dal Comune di Tropea che giunge quest’anno alla sua sesta edizione, dopo due anni di stop forzato per le limitazioni imposte dalla pandemia. Non soltanto il teatro tra i “protagonisti” di questa edizione ma anche le altre arti performative che vanno a completare un calendario di eventi super ricco. Stasera 11 settembre sarà di scena in doppia replica alle 20:00 e alle 22:15 presso il Giardino del Museo Diocesano “Amanda. Colei che deve essere amata”, il primo spettacolo prodotto da LaboArt Tropea che esordisce a Teatro d’aMare: l’opera ideata e scritta dai Fratelli Carchidi inscena la surreale storia d’amore tra una donna e un disturbo dell’ascolto (l’acufene) che diventa il pretesto per indagare il potenziale tossico di alcuni rapporti di coppia. A seguire il live di Katia Valente sempre presso Le Mura Restaurant&Lounge.

Il 12 settembre alle 21:30 presso il Teatro del Porto di Tropea arriva “Tiresias” di Giorgina Pi e Bluemotion: ispirato ai taglienti versi di Kae Tempest, lo spettacolo indaga la figura del cieco e inascoltato profeta Tiresia, facendo emergere i paradossi che ancora oggi abitano le vite di chi riesce ad andare oltre con lo sguardo ma non viene capito. Tiresias ha fatto incetta di premi UBU nell’edizione 2020-21, vincendo la statuetta per il migliore attore protagonista (Gabriele Portoghese), per il miglior progetto sonoro (Collettivo Angelo Mai) e per il miglior spettacolo di drammaturgia straniera; inoltre l’autrice del testo Kae Tempest ha vinto nel 2021 il Leone d’argento alla Biennale di Venezia. Il festival si chiuderà con il concerto di Danilo Lico durante il dopofestival a Le Mura Restaurant&Lounge.
A impreziosire un cartellone già folto abitando i luoghi del festival ci saranno tre mostre di tre artiste/i calabresi: Iside Callipo che presenterà “Le comparse. Rendersi visibili all’improvviso”, Laura Cortose che presenterà “Il Giardino di Laura” e la mostra fotografica “Visioni. Oniriche e melanconiche” di Tommaso Donato.

La direzione artistica è affidata a Maria Grazia Teramo e Francesco Carchidi che hanno provato a inserire nel cartellone spettacoli che aprano spunti di riflessione sulle problematiche più urgenti che stanno nascendo in epoca contemporanea e più in particolare sul concetto di mancanza che l’essere umano si ritrova ad esperire nell’epoca in cui l’avere e l’apparire stanno sostituendo l’essere. Giocando con le virtù e i vizi della nostra epoca, le compagnie in cartellone riescono a fare un connubio tra l’innovazione dei loro metodi e la tradizione in grado di conservare i gradi emotivi più atavici del teatro come forma d’arte. L’universalità dei messaggi veicolati assume in questi spettacoli un ruolo catartico che spinge il pubblico a riflettere su sé stesso, su alcune delle questioni più urgenti dell’epoca in cui vive nonché sul suo ruolo all’interno della società.