Settimo centenario della morte di Dante e Progetto regionale finalizzato alla “Valorizzazione della cultura calabrese e delle personalità di rilievo della storia della regione”. Questo il tema che ha fatto da filo conduttore all’evento conclusivo del progetto svoltosi, martedì scorso, nella sala convegni di Palazzo Pirrò nel centro storico di Montepaone. L’iniziativa è stata promossa dall’associazione culturale “Radici nel tempo”.

Ha introdotto i lavori il sindaco Mario Migliarese che ha espresso parole di plauso per «perché ciò è un segnale innegabile che tutto quanto questa terra ha espresso nel corso della sua ultra millenaria storia, fino ad arrivare ai giorni nostri, in termini di personalità illustri, di attrattive turistiche, di tradizioni culinarie e artigianali, costituisce un asset di inestimabile valore e che rende Montepaone unica nell’intera regione».

Per Alfonso Molea, responsabile del progetto, «le linee guida della Regione Calabria che vanno nella direzione della valorizzazione e qualificazione, attraverso interventi culturali, del patrimonio e delle risorse disponibili, non poteva avere come protagonista un paese tanto ricco di storia e con un passato luminoso come Montepaone». Questo e tanto altro, ha proseguito Molea «offre al fruitore dei nostri giorni questo piccolo centro collinare a ridosso del Golfo di Squillace. Figure come Saverio Mattei, Luigi Rossi, Gregorio Mattei e Gregorio Di Siena, per citarne alcuni, hanno varcato i confini regionali toccando aspetti politici e culturali di più ampio respiro».

Ha concluso i lavori il giornalista e divulgatore storico Francesco Pitaro che si è soffermato in particolare sulle figure più prestigiose a cui Montepaone ha dato i natali e a cui il progetto è dedicato: Saverio Mattei e Gregorio Di Siena.

Il primo fu giureconsulto molto famoso e stimato nel Settecento napoletano, amico di Pietro Metastasio e molto stimato alla corte di Vienna; scrisse I libri poetici della bibbia, alquanto apprezzati da sant’Alfonso Maria de’ Liguori; La chioma di Berenice, poema in versi arcadici; Che la dolcezza delle pene, opera ispirata a Cesare Beccaria. Il secondo fu prete di ispirazione risorgimentale, amico di Luigi Settembrini, studioso di Dante e Manzoni. Il suo pezzo forte è un commento alla prima cantica della Divina Commedia pubblicata a Napoli nel 1867 e molto considerata da uomini come Francesco De Sanctis, Benedetto Croce, Niccolò Tommaseo. In particolare quest’ultimo ebbe a dire che «si raccogliessero da cinque secoli e mezzo le cose meglio adatte a dichiarare il poema», sarebbe una vera ingiustizia se si escludesse il nome di Gregorio Di Siena».

Montepaone, dunque, paese dal patrimonio culturale ineguagliabile. Un patrimonio di personalità, di tradizioni culinarie e artigianali tipiche, di siti archeologici e naturalistici, alcuni ancora da riscoprire o da valorizzare. Un patrimonio che va considerato non soltanto per fini di mero orgoglio, che comunque non guasta, ma soprattutto come supporto alle attività turistiche. Dimodoché vi siano ricadute economiche e, in ultima analisi, anche occupazionali.

Non a caso – sono state le considerazioni conclusive di Pitaro – al recente G20 della cultura che si è svolto a Roma «il ministro ai Beni culturali Franceschini ha con forza insistito sul binomio “patrimonio culturale-volano di sviluppo”». E il presidente del Consiglio Draghi ha rimarcato come «Il sostegno alla cultura è cruciale per la ripartenza del Paese». E non è certamente un caso se nel «Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, approvato dall’Unione europea, vengono investiti in queste attività quasi 7 miliardi di euro».

A conclusione è stato proiettato un cortometraggio di mezz’ora dedicato alla storia, alle personalità del passato e alle attrattive paesaggistiche di Montepaone realizzato da Aeropix di Dario Della Mora. L’evento sarà replicato domenica 22 agosto, ore 21, all’anfiteatro del lungomare di Montepaone Lido. Interverranno il presidente dell’ass. “Radici nel tempo” Alfonso Molea, il giornalista Francesco Pitaro. Le conclusioni saranno tratte da Riccardo Colao, giornalista ed editore, direttore del quotidiano online l’Italiano.