VIDEO | La fondazione, presieduta dalla figlia Rosanna, ha insignito del riconoscimento il presidente della Corte d'Appello di Reggio Calabria. Premiati anche il questore Raffaele Grassi, il sindaco Giuseppe Falcomatà ed Enza Falsone che insieme al marito Tiberio Bentivoglio ha denunciato i suoi estorsori
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«Per il grande impegno istituzionale soprattutto tra i giovani»: con questa motivazione la fondazione “Antonino Scopelliti” ha conferito il premio, per l’edizione 2019, al presidente della corte d’appello di Reggio Calabria, Luciano Gerardis. Un premio intitolato alla memoria del giudice ucciso, dalla criminalità organizzata, nel 1991 a Piale, frazione di Villa San Giovanni, e che vuole onorarlo attraverso esempi concreti di legalità. «Sono davvero onorato- ha affermato alla nostra testata Gerardis- di essere insignito di questo importante riconoscimento. Scopelliti è stato un grandissimo magistrato illustre di questa terra ed è morto mentre stava portando a termine uno dei più grandi processi della lotta alla mafia. Un collega stimato da tutti e che ha onorato questa regione».
L’evento si è svolto a palazzo Alvaro e ha registrato altri premiati in diverse sezioni. Come quella alla memoria di Italo Falcomatà, storico sindaco reggino assegnato al figlio Giuseppe, attuale primo cittadino e quello per il "contrasto alle mafie" al questore Raffaele Grassi. Per la sezione “resistenza e l’impegno” il riconoscimento è andato invece, ad Enza Falsone. La donna insieme al marito, il testimone di giustizia Tiberio Bentivoglio, si è ribellata allo strapotere mafioso denunciando i suoi estorsori. «Questo premio attesta davvero la resistenza che sia io e mio marito abbiamo avuto nel non piegarci alla ‘ndrangheta. Sono contenta della nostra scelta- ha affermato la Falsone- ed invito per questo tutti i commercianti minacciati a denunciare. Denunciare vuol dire liberarsi definitivamente, ma lo Stato deve continuare ad assistere le vittime». Per la sezione “Istruzione, formazione, educazione” la fondazione ha assegnato il premio all “’associazione nazionale dirigenti pubblici e alte professionalità della scuola”, per quella dell’ “impegno sociale” alla fondazione “Marino per l’autismo Onlus”, mentre all’ente “Parco Aspromonte” p andato quello della sezione “Istituzione culturale per la promozione del territorio calabrese”; alla “Fattoria della Piana” infine, è stato assegnato il riconoscimento per la sezione “Resto in Calabria”. ll premio “Antonino Scopelliti 2019” si è svolto con il patrocinio istituzionale della Camera dei Deputati, della regione Calabria e della città metropolitana di Reggio Calabria, e con l’attiva partecipazione del Conservatorio musicale “Francesco Cilea”. Lo svolgimento dell’evento è stato possibile grazie anche al contributo delle fondazioni “Caterina Marzano” e “Gthecnology”.
L’ensemble di archi, del Conservatorio, ha concluso la cerimonia di consegna dei riconoscimenti ed era composto dagli studenti Cecilia Popa Mare, Teresa Franco, Alessia Freno (violini primi), Alessia Neri, Sonia Petruzza, Erika Campisi (violini secondi), Giulia de Fontes (viola), Clara Di Giusto (violoncello) e Davide Sergi (contrabbasso), sotto la guida del professore Giovanni Caridi. La scelta della data non è casuale. Il 20 gennaio il magistrato della Corte di Cassazione avrebbe compiuto 84 anni. E sono ben 27 gli anni che è stato strappato alla sua famiglia e alla figlia Rosanna, presidente della fondazione. «Da un lato avrei voluto che mio padre fosse qui- ha affermato la Scopelliti-e spegnere con lui le candeline insieme a mia figlia, alla nostra famiglia. Dall’altro so che non potendo esserci questo momento è importante che il suo ricordo, la sua memoria faccia parte di una “famiglia” più grande che è quella del nostro paese».