Previsto lunedì 30 luglio la discussione su uno dei capolavori dello scrittore nell’ambito del Festival “Estate a casa Berto” giunto alla quarta edizione
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Sono passati più di cinquant’anni dalla prima edizione de Il Male Oscuro che uscì a Milano il 12 marzo 1964 e quaranta esatti dalla scomparsa di Giuseppe Berto che scrisse il suo capolavoro quasi interamente a Capo Vaticano nella prima casa costruita sul promontorio da cui poteva vedere il mare e, in lontananza, Stromboli fumante. La sera di lunedì 30 luglio, al tramonto, all’interno del programma del Festival “Estate a casa Berto” si discuterà di questo romanzo enigmatico e potente e della figura intellettuale del suo autore, proprio nel luogo dove è stato concepito e scritto. Partecipano alla tavola rotonda: Claudio Giunta, professore dell’Università di Trento, nonché scrittore e polemista; Michele Masneri giornalista, firma del quotidiano Il Foglio; Saverio Vita, ricercatore dell’Università di Bologna e studioso da anni delle opere di Berto ed Emanuele Trevi, scrittore nonché autore di una stupefacente postfazione all’ultima riedizione del Male Oscuro (Neri Pozza editore).La discussione è coordinata da Daniele Balicco, giornalista, saggista e ricercatore dell’EHESS di Parigi.
Estate a casa Berto
Il convegno è dunque parte integrante dell’evento denominato “Estate a casa Berto” che ormai da quattro anni nobilita le estati di Capo Vaticano. Per sette giorni scrittori, cineasti e intellettuali -attratti dai luoghi dove Berto scrisse e dimorò- arrivano per dimorare nelle case che lo scrittore costruì (alcune con le proprie mani) su Capo Vaticano , oggi gestite amorevolmente da Antonia, la sua unica figlia. Per una settimana , all’interno di casa Berto, discussioni, scambi intellettuali, opinioni valicano il momento pubblico, stimolando la nascita di una temporanea comunità “pensante” che trae, dalle bellezze del luogo, nuovi stimoli di pensiero in uno scambio informale e ispirato. Questo anomalo “parco letterario” , fascinoso e unico, può essere così visitato, la sera, dalle centinaia di visitatori che ormai da quattro anni si affacciano all’interno della proprietà dei Berto, avendo Antonia deciso di aprire, a chiunque avesse voluto entrare, il mitico cancello verde dietro il quale lo scrittore si isolava per scrivere i suoi capolavori.