Affaccia su piazza San Marco l’immagine dei funerali del segretario capo della Procura di Paola, freddato il 22 giugno 1980. Il sindaco Cennamo: «Le nuove generazioni devono conoscere il passato per vivere meglio il futuro»
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Il maestro Antonio Sciacca, famoso pittore della scuola del Metropolismo, consegna la sua opera alla città di Cetraro. Un murales fortemente voluto dall'amministrazione comunale e dal sindaco Ermanno Cennamo. Non uno dei soliti affreschi che riempiono di colore vie e palazzi ma, come sottolinea lo stesso primo cittadino: «Un segnale di rinascita culturale. Il primo murales lo abbiamo dedicato a Giannino Losardo, eroe civile di Cetraro e della Calabria, al fine di far conoscere alle nuove generazioni quel terribile passato, provando a risvegliare l’attaccamento alla nostra città. Noi testimoni di quegli anni spaventosi dobbiamo mantenere il rapporto con il concreto relazionarsi delle comunità, con la testimonianza dei singoli, ma anche, in una prospettiva di trasformazione delle memorie, in un tessuto storico e sociale robusto, che confluisca in progetti e spunti di riflessione per le nuove generazioni».
L’omaggio a Losardo
Affaccia su piazza San Marco la nuova opera murale che riporta alle memorie i funerali del dirigente Pci e segretario capo della Procura della Repubblica di Paola, Giovanni Losardo, barbaramente ucciso a Cetraro il 22 giugno 1980. Un evento che sconvolse particolarmente la cittadina tirrenica e l’intero Paese: quando morì, ai funerali accorsero anche Enrico Berlinguer, Pio La Torre, Stefano Rodotà, Francesco Martorelli, Achille Occhetto. Tutti presenti per onorare un uomo che ha dato la vita per i valori di giustizia sociale, di eguaglianza e per non aver piegato la testa al volere delle cosche mafiose locali.
Il vice sindaco Cesareo: «L’inizio di un percorso silenzioso»
«L’opera che abbiamo regalato alla città ha un doppio valore -sottolinea il vice sindaco Tommaso Cesareo-, al di là del decoro urbano, è un’iniziativa intrisa di senso etico, un messaggio forte con chiaro riferimento alla legalità. Vuole essere un monito per i giovani che quotidianamente frequentano quella piazza e che, spesso, tentati dal messaggio accattivante del “facile guadagno”, scelgono le strade pericolose dell’illegalità. Di certo non vogliamo recuperare i nostri ragazzi con un murales, però credo sia importante compiere tanti piccoli passi e l’amministrazione comunale procede su questa strada: quella della consapevolezza e della repressione nei confronti di qualunque forma di reato. Credo nella prevenzione- conclude Cesareo- e credo che questo possa essere l’inizio di un percorso silenzioso».