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«Caro preside, ho compiuto 91 anni da poco, ora vivo questo mio crepuscolo con gioia e dilatati interessi, senza cedimenti, rifiutando il contentino dalla luce riflessa. Ho figli, nipoti, pronipoti ai quali elargisco con amore e tenerezza, ricambiata. Ma non rinuncio ai miei interessi culturali, nonostante l’età». Queste le parole con le quali si apre una commuovente lettera che da Roma una donna di 91 anni ha indirizzato al dirigente scolastico del Liceo Classico 'B. Telesio' di Cosenza.
«I mezzi di informazione odierni - continua la signora con grafia non ferma, ma affascinante per quei caratteri sobri e leggibili - mi consentono straordinari viaggi attorno al mondo, del quale cerco di cogliere gli aspetti meno decadenti. Senza mai tradire gli “amici” libri, compagni fedeli di una lunga vita. Sono calabrese anch’ io, fiera della mia Calabria, nonostante il grigio alone che circonda la mia terra. Ma la Calabria non è solo mafia… Le notizie sulla attività dei giovani del suo Liceo sono il mio regalo pasquale, la fonte di autentica fierezza. Il futuro della nostra regione è nelle mani di questi giovani che della cultura e del “Pensiero alto” fanno la loro bandiera.
Da questo nasce l’amore per ogni viandante, per ogni forzato della diaspora, per ogni emarginato. Parlare - dice ancora la donna - equivale a sfidare i pregiudizi, a spezzare catene, a rifiutare atavici bavagli per affermare diritti e libertà, senza i quali la ragione muore e l’uomo del sud continuerà a essere un cittadino di serie B. La voce, cioè il silenzio parlato è rivolta civile in contesti omertosi. Di marchi infamanti in giro ne abbiamo anche troppi. Occupare gli spazi che ci spettano significa farsi protagonisti della vita, lontani da intrighi, da manovre razziste, da perniciose politiche negazioniste. Sono grata a lei - conclude la signora, che si firma Rosa Amato - che dirige il prestigioso Liceo Classico di Cosenza, ai professori di ogni disciplina, ad ogni singolo collaboratore. Ma sono grata in modo particolare a questi giovani studenti che portano alto il pensiero del nostro grande filosofo, a cui è intitolata la scuola, definita dalla stampa la più prestigiosa d’Europa. A tutti il mio affettuoso augurio».
La risposta del dirigente
Il dirigente scolastico del Liceo Telesio, Antonio Iaconianni, ha così commentato: «Questa lettera ha commosso me e tutta la scuola che dirigo. È il più bel riconoscimento che abbiamo ricevuto in questi anni. Ho deciso di pubblicare il testo della lettera sui social network e le risposte non mancano da ogni parte del mondo. Questa lettera - ha concluso il preside - è la conferma di quanto sia giusta la direzione intrapresa in questi anni dal nostro Liceo, di quanto funzioni una sapiente ed attenta azione di comunicazione che in questi ultimi tempi ha fatto conoscere il Telesio in ogni parte d'Italia. Alla signora Amato il mio grazie di cuore per quanto ci ha scritto: le sue parole saranno monito e sprone per noi adulti, ma soprattutto per i nostri giovani!».