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Il pm della distrettuale di Catanzaro Elio Romano ha chiesto tre anni carcere e il pagamento di mille euro di multa per il parlamentare di Ncd Piero Aiello, giudicato con rito abbreviato, che in caso di condanna comporta lo sconto di un terzo di pena, mentre per l’avvocato Giovanni Scaramuzzino, che ha optato per il rito ordinario, ha ribadito la richiesta di rinvio a giudizio davanti al gup Giuseppe Perri, nei cui confronti è stata bocciata la richiesta di astensione formulata nella scorsa udienza. Aiello e Scaramuzzino, coinvolti nella maxi inchiesta della Dda di Catanzaro sfociata nel luglio del 2013 nell’operazione “Perseo”, diretta dalla Polizia contro il clan Giampà di Lamezia Terme, sono accusati di voto di scambio, aggravato nel caso di Scaramuzzino dalle modalità mafiose. Secondo gli investigatori il parlamentare all’epoca dei fatti nella coalizione del Pdl, avrebbe “inquinato” il voto delle Regionali del 2010 e in concorso con Scaramuzzino, avrebbe stretto contatti con il boss, ora collaboratore di giustizia, Giuseppe Giampà, ottenendo sostegno dalle cosche. Poi la parola è passata ai legali Nunzio Raimondi che ha chiesto per Aiello l’assoluzione perché il fatto non sussiste, mentre il legale Francesco Siracusano per Scaramuzzino ha invocato il non doversi procedere. Si ritornerà in aula il prossimo 26 ottobre per eventuali repliche e la decisione del giudice per le udienze preliminari.
Gabriella Passariello