Federico Ferraro esprime vicinanza alle famiglie dei deceduti, uno dei quali di Rocca di Neto, e chiede maggiori screening e l’accelerazione sulla vaccinazione
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Il Garante comunale dei detenuti di Crotone, Federico Ferraro, esprime «un sincero cordoglio e vicinanza ai familiari delle vittime del Covid, che erano detenuti presso il carcere di Siano». «Seppur in assenza di competenze territoriali, desidero manifestare un profondo rammarico e grande preoccupazione per la situazione in essere» scrive Ferraro in una nota, ricordando che «una persone recluse era originario di Rocca di Neto ed in età non critica, meno di 70 anni».
«Condivido gli appelli lanciati da tempo dal Garante Regionale Agostino Siviglia e – si legge ancora nella nota - li sostengo in rapporto di sinergia istituzionale. Il problema dei contagi tra la popolazione carceraria, purtroppo, si è realizzato in varie aree territoriali, quali Padova, Reggio Emilia, Rebibbia e Catanzaro, solo per citarne alcuni».
Ferraro esprime «profonda fiducia nell’attività posta in essere dall’Autorità giudiziaria per la ricerca della verità sull’accaduto» e manifesta «apprezzamento per l’interessamento anche da parte delle associazioni forensi, attente sul tema della tutela dei diritti nei luoghi di reclusione».
«Condivido e sostengo – prosegue - le richieste avanzate dal coordinatore nazionale Fp Cgil Polizia penitenziaria Stefano Branchi, in merito alla “necessità di una scrupolosa e continua attività di monitoraggio, a mezzo screening con tamponi, nonché la profilassi vaccinale a tutta la comunità carceraria” come pure le necessarie “attività tese ad arginare eventuali situazioni nefaste che, inevitabilmente, potrebbero compromettere l’intera collettività penitenziaria catanzarese”».
Ferraro auspica infine «che vi sia al più presto una soluzione normativa anche da per intervento del Ministro della Giustizia, Marta Cartabia, di risoluzione delle problematiche carcerarie che intervenga alla fonte, in modo da restituire e garantire diritti e dignità a tutti i detenuti e a tutte le detenute».