E’ iniziato il processo in Corte di Assise per Francesco Rosario Aloisio Giordano. L’uomo, lametino, 52 anni è accusato di maltrattamenti in famiglia, riduzione in schiavitù e violenza sessuale pluriaggravata.

 

Una storia agghiacciante quella venuta fuori dopo un posto di blocco, quando le forze dell’ordine insospettite dall’uomo vollero fare ulteriori controlli nella sua abitazione, arrivando così in quella baracca nei pressi di Gizzeria in cui era rinchiusa la compagna, di nazionalità romena, insieme alla figlioletta minore, tre anni appena, in condizioni igienico sanitarie precarie e al buio.

 

L’uomo avrebbe tra il 2007 e il 2017 usato violenza fisica e psicologica nei confronti dei figli e della moglie, con tanto di torture, chiusura di ferite con filo da pesca, e stupri.

 

Ma non solo. Quello che poi è diventato noto alle cronache come “il mostro di Gizzeria” avrebbe anche cercato di insegnare al figlio maggiore, di 9 anni, come picchiare la madre, percuotendolo quando si rifiutava ed incalzandolo ad insultarla.

 

Oggi, a Catanzaro,  sono stati ammessi i mezzi di prova richiesti dalle parti. Il Pm ha chiesto di poter ascoltare i testi della propria lista e l’esame dell’imputato difeso dagli avvocati Salvatore e Simona Sisca. La difesa, invece, ha chiesto l’esame dei testi della propria lista e il controesame.

 

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