Il collettivo Cosentine in Lotta ha raccolto svariate testimonianze delle studentesse e ha deciso di stilare un documento che verrà consegnato ai rettori degli atenei di Cosenza e Catanzaro
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Sono un centinaio le studentesse universitarie dell'Università della Calabria e dell'Università Magna Graecia di Catanzaro che rispondendo ad un semplice sondaggio lanciato dal gruppo 'Fem.In Cosentine in lotta', che chiedeva "Pensi che l'università sia uno spazio sicuro?", hanno svelato una serie di molestie sessuali che avvengono quotidianamente negli atenei.
Allusioni o atti espliciti avvenuti sia nelle aule ad opera di docenti e operatori dell'Università, che di maniaci all'esterno. Uomini che avvicinano le ragazze chiedendo rapporti sessuali, ma anche violenze, palesi o velate, che avvengono all'interno delle aule, dove alcuni docenti assumono atteggiamenti molesti. Le testimonianze svelano dei particolari su un docente solito a comportamenti chiaramente poco consoni sia in presenza che in Dad. Su questo stesso docente dell'ateneo catanzarese, sono arrivate una ventina di segnalazioni, che riferiscono sempre atteggiamenti sconvenienti.
Le testimonianze sono numerose e riguardano anche l'ateneo di Arcavacata: le ragazze hanno raccontato di episodi sgradevoli e in alcuni casi di vere e proprie molestie sessuali che non hanno denunciato per paura di ritorsioni da parte degli stessi docenti. Rimanendo nell'ambito dell'Unical molte ragazze riferiscono anche di non sentirsi al sicuro all'interno degli alloggi universitari e raccontano addirittura di irruzioni notturne e di sentirsi spiate mentre sono all'interno delle proprie abitazioni.
Il gruppo Fem.In. Cosentine in Lotta, raccolte tutte queste testimonianze e considerata la gravità dei racconti, ha deciso di stilare un documento che verrà consegnato ai rettori dei due atenei nel quale si chiede maggiore sicurezza e azioni incisive nei riguardi di chiunque, docenti compresi, abbiano atteggiamenti molesti nei confronti delle studentesse.