VIDEO | Alla firma la questura del capoluogo e il Centro calabrese di solidarietà. Nell’occasione è stato fatto un primo bilancio sull’applicazione della misura dell’ammonimento: «Casi diminuiti dell’80%»
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Tante volte gli abusi e le violenze domestiche rimangono nascosti tra le mura di casa. Infatti, la solitudine e la paura di perdere tutto, spesso non consentono alle vittime di trovare il coraggio per denunciare. Ecco perché, nella Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, la polizia di Stato rinnova la campagna permanente “Questo non è amore”, per ricordare alle donne che non sono sole e che è possibile uscire dalla spirale di violenza.
La Questura di Catanzaro questa mattina ha realizzato un importante e partecipato convegno-dibattito sul fenomeno della violenza sulle donne durante il quale è stato sottoscritto anche un protocollo d’intesa con il Centro calabrese di solidarietà che prevede la presa in carica e il trattamento degli uomini maltrattanti.
«Oggi consegniamo alla provincia di Catanzaro uno strumento che nella prassi applicativa ha dimostrato di poter frenare nell’ottanta percento dei casi le condotte dei maltrattanti se vengono intercettate all’inizio dell’escalation della violenza» ha chiarito il questore di Catanzaro, Giuseppe Linares. «Molti casi di femminicidio avrebbero potuto essere evitati non soltanto con una denuncia ma intervenendo su soggetti che hanno problemi nell’accettazione del loro rapporto rispetto alla donna».
Secondo quanto riferito, la questura di Catanzaro sta applicando delle misure di sorveglianza speciale e ammonimento che consente di intervenire al manifestarsi dei primi reati spia. «L’uso dello strumento dell’ammonimento è aumentato in questi anni con una deflazione del fenomeno dell’80%. Non si tratta di delinquenti ma di persone che devono essere prese in consegna da centri specialistici. Siamo disponibili a stipulare altri protocolli con le associazioni che operano sul territorio».
«Siamo convinti che l’uomo che ha maltrattato può reiterare l’azione con un’altra donna, ecco perché è necessario curarli» ha aggiunto Isolina Mantelli, presidente del Centro calabrese di solidarietà. «Dobbiamo comprendere che il problema della violenza delle donne è unicamente maschile. Il primo approccio è “sono stato provocato”» ha sottolineato Mantelli. «Si perdono i primi sei mesi per smantellare una cattiva idea che sottosta al fatto che la donna sia una proprietà».
Presente alla sigla del protocollo anche il sottosegretario al ministero dell’Interno Wanda Ferro che ha aggiunto: «È importante una rivoluzione culturale, l’amore non è mai violento ma soprattutto bisogna arrivare alle cause. Ai giovani è necessario dire che nell’ambito della competizione si possono avere dei successi ma anche degli insuccessi che poi hanno come conseguenza la chiusura nella bolla dell’amore malato».