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Cade l'accusa di violenza sessuale di gruppo, ai danni di una donna, a carico di Gianluca e Rinaldo Berlingieri, catanzaresi di 36 e 41 anni, accusati di essere stati i complici del principale imputato, il 49enne Nicola Cappellano, chiamato a rispondere di riduzione in schiavitù e sfruttamento della prostituzione, già condannato in primo e secondo grado a 8 anni di reclusione. Il Tribunale collegiale di Catanzaro li ha assolti con formula ampia, perché il fatto non sussiste, accogliendo la richiesta del pubblico ministero, che durante la requisitoria aveva sostenuto l'inattendibilità della parte offesa. Una richiesta alla quale, gli avvocati Alessandro Guerriero e Arturo Bova, al termine delle rispettive arringhe si sono associati, non senza alzare i toni in aula. " Sono stati arrestati, sono stati in cella, accusati ingiustamente. Prediamo atto dell'onestà intellettuale del rappresentante della Procura, ma evidentemente si tratta di un errore giudiziario di chi ha condotto le indagini". I legali adesso attendono le motivazioni della sentenza per chiedere il risarcimento dei danni per ingiusta detenzione. L'inchiesta nacque dalle denunce della presunta parte offesa e sfociò in un'ordinanza cautelare che, a metà dicembre del 2013, portò in carcere gli accusati. I tre uomini, secondo quanto emerso dalle indagini della Squadra mobile di Catanzaro e inizialmente contestato dall'Ufficio di Procura, avrebbero a lungo approfittato di una donna, la convivente di Cappellano, che con questi aveva intrapreso una relazione dalla fine del 2012, ma lui l'avrebbe fin da subito segregata in casa e costretta a prostituirsi. Le violenze reiterate nel tempo sarebbero avvenute nell'abitazione dove vivevano la donna e Cappellano, un ambiente di pochi metri quadrati condiviso anche dai cinque figli di lui e quattro di lei, e da dove la donna non avrebbe potuto allontanarsi liberamente. L'uomo, avrebbe costretto la vittima anche ad avere rapporti di gruppo con Gianluca e Rinaldo Berlingieri. E il condizionale è d'obbligo dal momento che la stessa pubblica accusa è giunta al termine del dibattimento invocando l'innocenza dei due imputati accolta oggi dal collegio.
Gabriella Passariello