F. D., 42 anni, di Praia a Mare, indagato per l'aggressione a Salvatore Ponte, resterà in carcere. Lo ha deciso il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Paola, ritenendo sussistente il pericolo di reiterazione del reato. L'imprenditore praiese è stato prelevato tre sere fa dalla sua abitazione per essere tradotto nel carcere di Paola. Durante l'interrogatorio di garanzia ha reso numerose dichiarazioni rispondendo a tutte le domande del giudice. Già il giorno successivo al drammatico episodio, l'uomo si era recato in caserma per raccontare la sua personale versione dei fatti. La vittima, radiologo 45enne di Belvedere Marittimo, resta in gravissime condizioni a causa del forte trauma cranico subito.

La violenta rissa a Diamante

Domenica scorsa, intorno alle 16:15, alcune persone chiamano l'ambulanza perché due persone giacciono a terra, sanguinanti, nel parcheggio di un noto ristorante di Cirella, frazione di Diamante. Si tratta dei fratelli Salvatore e Giuseppe Ponte, appena usciti dal locale con le loro rispettive famiglie. Il primo, secondo i testimoni, è stato investito da un'auto dopo un diverbio e trascinato sull'asfalto per diversi metri.

Come indicheranno i testimoni, tesi che sembrerebbe essere confermata anche dalle immagini delle telecamere di video sorveglianza, alla guida dell'auto ci sarebbe stato F. D., imprenditore praiese, anche lui uscito dal locale dopo un pranzo in famiglia. Poco più in là, giace a terra anche il fratello Giuseppe, ma la sua aggressione, ad oggi, resta avvolta nel mistero. Secondo i presenti, ad aggredirlo con calci e pugni sarebbero stati due o forse tre giovani scesi da un'altra auto, anche qui dopo una breve lite. Le tre persone, che non sarebbero in alcun modo collegate all'imprenditore praiese, avrebbero reagito alle parole del 51enne belvederese, che con insistenza chiedeva di sapere cosa fosse successo al fratello ormai esanime sull'asfalto.

Le indagini sul pestaggio a Cirella

Grazie al lavoro serrato, i carabinieri si sono subito messi sulle tracce degli autori delle due aggressioni, anche grazie alle numerose testimonianze e alle immagini del sistema di video sorveglianza. Ma mentre l'imprenditore praiese si è presentato spontaneamente in caserma, facilitando le indagini, l'identità di coloro che hanno massacrato Giuseppe è ancora sconosciuta. Gli inquirenti però sono fiduciosi e credono di poterli assicurare alla giustizia già nelle prossime ore. Giuseppe Ponte, comunque, non è in pericolo di vita, anche se ha ferite su tutto il corpo, in particolar modo al volto.