Il magistrato Vincenzo Luberto ricomincia da Reggio Calabria. Dopo il trasferimento cautelare al tribunale di Potenza, deciso dal Csm per l’ipotesi di corruzione contestata in concorso con l’ex deputato del Pd Ferdinando Aiello, entrambi assolti nel processo di primo grado svoltosi a Salerno, l’ex procuratore aggiunto di Catanzaro lascia la sezione civile lucana e ritorna ad occuparsi di inchieste, seppur nelle vesti di sostituto procuratore generale.

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La sede, accordata dal precedente Consiglio Superiore della Magistratura, è quella di Reggio Calabria, distretto giudiziario che da anni soffre di una grave carenza d’organico, tra le più alte in Italia.

In procura generale Vincenzo Luberto avrà la possibilità di dibattere anche su indagini antimafia, ovvero pane per i suoi denti, visto che in carriera ha contribuito a disarticolare i clan di ‘ndrangheta operanti nel Distretto giudiziario di Catanzaro. Dalla zona jonica cosentina, dove le cosche degli “zingari” lo ritenevano un nemico da abbattere, vedi l’ipotesi di attentato emersa nel processo “Katrina”, alle organizzazioni criminali della provincia di Crotone, fino ad arrivare a quelle dell’Alto Tirreno cosentino. Senza dimenticare quelle coordinate nella città dei bruzi contro gli storici gruppi mafiosi degli italiani e non.

Luberto è in servizio a Reggio Calabria già da alcune settimane e fa parte del gruppo di lavoro coordinato dal procuratore generale Gerardo Dominijanni, nel quale figurano anche i magistrati Santi Cotroneo, Adriana Maria Fimiani, Domenico Galletta, Antonio Giuttari, Maria Pellegrino, Danilo Riva e Francesco Tedesco.