VIDEO | Sono tre le lettere anonime contenenti pesanti accuse e intimidazioni nei confronti del primo cittadino di Stalettì: «È un episodio squallido. Abbiamo applicato la legge e andremo avanti»
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«È una vicenda squallida per certi versi e brutta in tutte le sue sfaccettature». Così il sindaco di Stalettì, Alfonso Mercurio, commenta le minacce di morte ricevute nei giorni scorsi a seguito della controversa vicenda riguardante l'abusivismo edilizio in località Caminia, che ha portato lo scorso dicembre al sequestri di 71 villette da parte della Guardia Costiera di Soverato e dalla compagnia dei Carabinieri di Catanzaro. La residenza a mare della Catanzaro "bene" ma da anni al centro di contenziosi amministrativi.
«L'amministrazione è stata chiara fino in fondo - ha dichiarato il primo cittadino -, ha avuto un atteggiamento lineare, ha rispettato la legge com'è giusto che sia». Tutto ha inizio nel novembre del 2018 quando l'amministrazione comunale di Stalettì emana un'ordinanza di sgombero sulla scorta di una sentenza della Cassazione che stabilisce in capo al Demanio la proprietà dell'area: quindi, occupata abusivamente. «Se si vuole arrivare alle lettere anonime, alle minacce io non ho paura perchè la mia condotta e quella dell'amministrazione è stata lineare. Certo sono episodi che non fanno bene alla mia famiglia nè alla mia comunità» aggiunge ancora il sindaco.
L'invio delle prime lettere anonime recapitate prima a casa del sindaco e poi direttamente al Comune e, infine, l'ultima missiva inviata dopo il sequestro delle villette ai proprietari degli immobili contenente pesanti accuse nei confronti di sindaco e vicensindaco, Rosario Mirarchi, e minacce di morte. «Io da subito ho informato l'arma dei Carabinieri, la sera stessa in cui sono entrato in possesso di questa lettera. Io sono sereno e lo siamo tutti noi come amministrazione comunale - ha concluso il primo cittadino - andremo avanti nella nostra azione anche se un po' di preoccupazione c'è».