L’iniziativa

Vibo Valentia, l’urlo degli studenti contro la ’ndrangheta anticipa la tre giorni di Libera: «La scuola non deve nascondersi»

VIDEO | I giovani del Liceo Artistico Colao lanciano con uno striscione la manifestazione dell'associazione di don Luigi Ciotti in programma nel fine settimana negli spazi della Scuola di polizia 

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di Tonino Raco
17 ottobre 2024
15:30

Con un flash mob dalle aule del loro istituto gli studenti del liceo artistico di Vibo Valentia hanno manifestato questa mattina il proprio coinvolgimento nella lotta alla criminalità organizzata e la propria adesione alle giornate di Contromafiecorruzione, evento nazionale di Libera che si terrà quest’anno proprio a Vibo Valentia per fare il punto sullo stato della lotta alle mafie e alla corruzione nel nostro Paese, con un’attenzione particolare alla potenza criminale ed economica della ‘ndrangheta.

«Il nostro messaggio è quello che vogliamo aderire a tutti gli effetti e a quelli che sono i valori dell’associazione Libera - spiega Kevin Monteleone, rappresentante d’istituto del Liceo Artistico Colao di Vibo Valentia -. Sin dal primo momento in cui ci hanno contattato abbiamo trovato molto interesse in quello che ci è stato proposto e soprattutto siamo stati molto contenti di essere stati contattati. Da parte nostra sicuramente possiamo metterci tutto l'impegno, cercheremo di fare in modo che la scuola non si nasconda bensì che dica ad alta voce che noi siamo contro la mafia».


Una tre giorni che comincerà domani negli spazi della Scuola di Polizia con i saluti della autorità civili, militari e religiose del territorio e la relazione del fondatore di Libera Don Luigi Ciotti e gli interventi, tra gli altri, di Giuseppe Lombardo, procuratore aggiunto presso la Procura di Reggio Calabria; Salvatore Dolce, Direzione nazionale antimafia; Lorena Di Galante, vicedirettore operativo della Direzione investigativa antimafia. Momenti di riflessione e testimonianze con 250 partecipanti e più di 70 contributi di magistrati, esponenti del sindacato, del terzo settore, dell’Università, scrittori, giornalisti e amministratori per ribadire l’importanza della rete sociale contro la ‘ndrangheta. Continua a leggere su ilVibonese.it

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