Il gip di Vibo Valentia, Brigida Cavasino, ha convalidato l'arresto e la misura cautelare in carcere per Pietro Castagna, di 42 anni, accusato del tentato omicidio a colpi di pistola del cognato Francesco Alberto Purita, di 41, avvenuto il 29 luglio scorso, in località Aeroporto, a Vibo. L'udienza di convalida si è svolta stamane alla presenza del legale dell'indagato, l'avvocato Diego Brancia.

 

In sede di interrogatorio, Castagna avrebbe ammesso l'addebito tentando di fornire una ricostruzione dei fatti diversa che non è stata ritenuta valida dal magistrato. L'intenzione di Castagna viene rafforzata, inoltre, da alcuni elementi, tra questi in particolare l'esplosione di numerosi colpi all'indirizzo della vittima, fino a scaricare l'arma, ad altezza uomo, principalmente alle spalle, mentre quest'ultima era in fuga, e ad una distanza idonea. È stato ritenuto «privo di credibilità», poi, quanto affermato dall'indagato, secondo cui il cognato sarebbe rimasto in piedi mentre, invece, cadde a terra per come riferito dalla parte offesa e certificato dalla documentazione medica. La misura cautelare in carcere si motiva col «pericolo concreto ed attuale che Castagna commetta gravi delitti della stessa specie», tant'è che lo stesso «ha chiaramente affermato di aver interrotto la propria azione solo dopo aver concretamente scaricato l'arma» continuando a manifestare «un profondo astio nei confronti della vittima».

 

Castagna era stato fermato dalla Squadra mobile di Vibo dopo essersi recato presso la Questura, a diverse ore dal ferimento, in compagnia del proprio legale di fiducia e secondo le risultanze investigative, la motivazione del gesto ai danni del cognato risiederebbe in questioni attinenti ad alcuni terreni.