Vibo Valentia - Associazione per delinquere finalizzata all’appropriazione indebita ed omessa comunicazione del conflitto di interessi. Muove da queste ipotesi di reato l’inchiesta della Procura di Vibo Valentia nei confronti del management della vecchia Banca di Credito Cooperativo di Maierato che, unitamente alla Banca di Credito Cooperativo di San Calogero, ha recentemente dato vita alla Banca di Credito Cooperativo del Vibonese.

 

Le indagini hanno preso avvio a seguito di un’ispezione eseguita dalla Banca d’Italia sulla Bcc di Maierato i cui esiti sono stati trasmessi all’ufficio guidato dal procuratore Mario Spagnuolo. L’istituto maieratano sarebbe risultato, infatti, totalmente carente di un impianto di prevenzione antiriciclaggio e sarebbero emerse numerose irregolarità ed omissioni nella gestione del credito, soprattutto a favore di alcuni clienti, soprattutto imprese imprese, che sarebbero direttamente o indirettamente riconducibili ad appartenenti al management della Banca di Credito Cooperativo.

 

La Guardia di finanza da questa mattina sta eseguendo il provvedimento di sequestro, a firma del sostituto procuratore Barbara Buonanno della documentazione relativa a numerose posizioni e rapporti bancari sospetti.

 

L’attività è affidata al V Gruppo del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria, il reparto specialistico della Guardia di Finanza che si è già occupato delle più importanti indagini nei confronti dei principali gruppi bancari italiani.

 

Diversi sono gli iscritti sul registro degli indagati, solo parte dei quali già raggiunti da informazione di garanzia.

 

I nomi degli indagati:

- Domenico Antonio Bilotta – Presidente Cda
– Antonio Raffaele –  consigliere
- Ernesto Clerici –  D. G.
– Giuseppe Betrò –  pres. Collegio sindacale