Bisognerà ricominciare tutto daccapo. L’alloggio che il Comune di Vibo e l’Aterp avevano destinato alla famiglia di Salah Moudik, con tanto di documentazione e descrizione dell’immobile, non è più disponibile. Sul balcone dell’appartamento situato al primo piano di un edificio vecchio e malandato, campeggia la scritta “vendesi”. Ma al di là del cartello, ad ostacolare la consegna dell’immobile è l’esistenza di un’utenza dell’energia elettrica che non corrisponde al legittimo assegnatario ma ad un‘altra persona, la stessa che di fatto possiede le chiavi. Chi sia e che diritti abbia acquisito questa persona, non è dato saperlo, almeno per ora. Gli accertamenti chiariranno il tutto, si spera, ma nel frattempo Moudik è di nuovo senza casa, e a fine mese rischia di rimanere in mezzo a una strada insieme alla moglie e ai suoi 5 figli, tra cui due gemelle disabili.

 

Una famiglia italiana

Di Moudik abbiamo parlato qualche settimana fa. Un lavoro da stagionale, origini marocchine, vive da 40 anni a Vibo e ha la cittadinanza italiana come tutta la sua famiglia. Non ha una casa, sebbene da anni sia il primo in graduatoria per l’assegnazione di un alloggio popolare. Lo sfratto dalla casa nella quale attualmente abita è stato prorogato alla fine di maggio. Comune e Aterp gli avevano promesso una soluzione, proprio in virtù del fatto che l’alloggio popolare gli spetta di diritto. Un addetto del Comune gli aveva addirittura mostrato da fuori l’appartamento che si apprestava ad assegnargli: 4 camere da letto, un bagno e una cucina.

 

Comune e Aterp nicchiano

Proviamo a contattare l’addetto del Comune che ci rimbalza all’Aterp. Qui, nella sede di via Machiavelli, il responsabile, Luciano De Pascali, è in ufficio, ma non vuole riceverci. Lo contattiamo telefonicamente, non risponde alle nostre domande, ma ci rimpalla all’addetto stampa dell’Aterp di Catanzaro. Avremmo voluto domandargli perché una casa che risulta a tutti gli effetti intestata all’Aterp sia stata messa in vendita. O forse è stato mostrato a Moudik l’appartamento sbagliato? Nello stesso stabile di via Parisi, conferma una vicina di casa - è libero da un annetto un appartamento al piano terra. Ma è fatiscente ed ha solo una camera, un bagno e la cucina. L’appartamento che indica Moudik - chiarisce un’inquilina bene informata - è stato riscattato, dunque non è più nella disponibilità dell’Aterp.
C’è qualcosa che non va in questa storia… Qualcuno ha pasticciato? Dove andrà Moudik e la sua famiglia a fine mese quando diventerà esecutivo lo sfratto?
L’avvocato Giuseppe Calzone, che segue sin dall’inizio la vicenda, si rivolge alle autorità competenti - Comune, Aterp e Prefettura - affinché chiariscano l’intera vicenda e diano le attese risposte a una famiglia che non può essere lasciata sola.

 

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