Prosegue spedita l’inchiesta sul caos rifiuti a Vibo Valentia e nelle frazioni e sul capitolato d’appalto aggiudicato per 10 milioni di euro dalla ditta Dusty di Catania. A varcare oggi il portone della sezione di polizia giudiziaria, aliquota carabinieri “Nucleo Ambiente” della Procura, su corso Umberto I, è stato il sindaco di Vibo, Elio Costa. Un faccia a faccia durato circa tre ore che ha visto il primo cittadino dinanzi al luogotenente Gaetano Vaccari e ai suoi uomini che stanno conducendo sul campo un’indagine complessa coordinata dal procuratore Bruno Giordano che scrupolosamente passo passo l’evoluzione dell’intera vicenda. Nulla viene lasciato al caso e significativa in tal senso è apparsa oggi la convocazione del sindaco Elio Costa da parte degli investigatori intenzionati a far luce sull’emergenza rifiuti che si è registrata nel mese di agosto ed anche sul rispetto dell’intero capitolato d’appalto.

In tal senso, il primo cittadino è stato interrogato come persona informata sui fatti, rispondendo fra l’altro a lui l’intero operato degli ex assessori all’Ambiente già ascoltati nell’ambito dell’inchiesta: Giuseppe Russo prima ed Antonio Scuticchio poi. Il sindaco, per la funzione che ricopre, è di certo a conoscenza di tutti i passaggi che hanno visto succedersi nell’espletamento del servizio di raccolta dei rifiuti in città la ditta Ased e la Dusty, registrandosi sempre problemi non indifferenti nell'intero settore. Sull’interrogatorio del sindaco e sugli argomenti trattati vige, naturalmente, il più stretto riserbo da parte degli investigatori, ma non è difficile ipotizzare che il primo cittadino possa aver affrontato temi “caldi” e scottanti come i controlli sull’operato della ditta Dusty, il rispetto del capitolato d’appalto, le difficoltà e i problemi sorti nella gestione di un servizio che spesso ha fatto acqua da tutte le parti ed ha fatto ripiombare la città in un’emergenza rifiuti con pochi precedenti. Da non dimenticare, inoltre, che proprio nel periodo più “nero” per la gestione rifiuti - il mese di agosto appena trascorso - la delega all’Ambiente dal 18 luglio al 28 luglio è stata detenuta proprio dal sindaco Elio Costa che solo a fine mese ha riassegnato l’assessorato (dopo le dimissioni della Romanò) a Lorenzo Lombardo, già titolare dei Lavori pubblici. Un punto di vista privilegiato, dunque, quello del sindaco, il quale potrebbe essere a conoscenza di particolari ignorati anche dai dirigenti e dagli assessori. Elementi in ogni caso utili ai fini dell’indagine e da qui la sua audizione odierna che non appare affatto un caso. 

I carabinieri sezione di pg "Nucleo Ambiente" guidati dal luogotenente Gaetano Vaccari hanno infatti deciso di interrogare Elio Costa per avere un quadro il più chiaro possibile sia per meglio delineare tutte fattispecie di reato che si sarebbero consumate attorno alla gestione dei rifiuti, sia per poter attribuire le singole responsabilità penali. 


Ed in tal senso l’audizione di Elio Costa, appositamente convocato dagli investigatori, potrebbe aprire nuovi scenari e far emergere ulteriori responsabilità oltre a far vacillare più di qualche “testa” a “palazzo Luigi Razza”. Contestualmente all’interrogatorio di Elio Costa, i carabinieri hanno inoltre continuato ad acquisire preziosi documenti. Questa volta negli uffici della ditta Dusty dove sono in corso alcune verifiche sul personale al fine di riscontrare punto su punto quanto emerso sinora dalle indagini che ha registrato sinora gli interrogatori del comandante della polizia municipale Filippo Nesci, della dirigente del settore Ambiente di “palazzo Luigi Razza Adriana Teti, del funzionario Alfonso Colaci (dimissionario qualche giorno dopo l’interrogatorio), di Davide Golino, direttore tecnico della Dusty, e di diversi operai. L’inchiesta prosegue dunque celermente e senza soste ed a breve più di qualcuno potrebbe rispondere in Tribunale del proprio operato.Questa volta assistito da un avvocato.

 

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