L’uomo ha ripetutamente infierito sulla vittima nel tentativo di colpirla alla testa poi è stato bloccato dai poliziotti che sono intervenuti. Per gli inquirenti era chiaro l'intento omicida
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Con un’accetta ha colpito il vicino di casa provocandogli profonde ferite e continuato ad aggredirlo anche dopo l’arrivo della polizia. Gli agenti, per fermarlo, sono stati costretti ad usare una pistola taser . L'uomo, è stato quindi arrestato per tentato omicidio. Il fatto è accaduto in una frazione di Vibo Valentia. Dopo la segnalazione al 113 di una violenta aggressione in corso, sul posto sono intervenute le volanti. I poliziotti hanno trovato un uomo riverso in terra e con evidenti perdite di sangue mentre subiva l'aggressione da parte di un altro armato di una accetta. Nonostante i ripetuti ordini di allontanarsi e posare l'arma, l'uomo non ha desistito costringendo gli agenti ad usare il taser.
Le origini della violenta aggressione
Dalle prime indagini è emerso che la lite era nata per problemi di vicinato, degenerando nella violenta aggressione con l'uso dell'accetta che, come risulta agli atti delle indagini, avrebbe «mirato a colpire la vittima in testa, con la finalità di uccidere». Per tali ragioni, sulla scorta delle indagini coordinate dalla Procura di Vibo Valentia diretta da Camillo Falvo, l'uomo è stato arrestato per tentato omicidio e resistenza a pubblico ufficiale ed associato agli arresti domiciliari.
L’arresto
Poco dopo che l'indagato era stato sottoposto ai domiciliari, è giunta una nuova segnalazione al numero di emergenza 113 secondo cui l'uomo si sarebbe allontanato dall'abitazione. Sono così intervenute pattuglie della Squadra mobile e della Squadra volante. I poliziotti hanno rintracciato l'uomo in un terreno a circa un chilometro dall'abitazione, arrestandolo per evasione. Alla luce dei fatti l'uomo è stato portato nella Casa circondariale di Vibo Valentia in attesa dell'udienza di convalida, all'esito della quale è stato confermato il provvedimento di arresto e la sottoposizione alla misura cautelare della custodia in carcere.