Le misure di contenimento del contagio da Covid 19 si sono allentate e i pronto soccorso tornano ad affollarsi. Situazione caotica stamattina allo Jazzolino di Vibo Valentia. Alle 9.30 in una sala d’aspetto affollata, si è presentata un’anziana di 82 anni, sulla sedia a rotelle, con febbre alta. “Sospetto Covid” la diagnosi dei sanitari. Nonostante il dubbio Antonina Grazia, affetta da Alzheimer, ha atteso oltre tre ore senza che alcuno la visitasse. La vicenda è stata denunciata dai figli della donna che alle 12.30 hanno deciso di riportarsela a casa.


«Mia mamma – sottolinea Antonino - ha fatto il tampone il 30 maggio scorso, ma il risultato non è ancora arrivato». Pare sia negativo, almeno così hanno riferito in via ufficiosa dall’ospedale di Catanzaro. Eppure a Vibo è stata trattata da paziente Covid. «Se avessero chiamato i colleghi del “Pugliese” avrebbero avuto la diagnosi e avrebbero potuto visitare la mia mamma e capire cosa stia causando questa maledetta febbre».


«Per tre ore nessuno l’ha visitata - commenta l’altro figlio, Antonino – non possiamo più attendere, anche perché soffre di incontinenza, dobbiamo cambiarla… Deve assumere medicine salva vita. Non la lasciamo morire qui». E poi si domanda: «Se fosse stata affetta da Covid, perché non l’hanno isolata? Perché è stata lasciata in sala d’aspetto insieme agli altri pazienti?» E soprattutto: «Perché non è stato eseguito il tampone?».