Nel 1635, raccontano le cronache diocesane del tempo che «una terribile frana invase il paese di Cavallerizzo e stava per ingoiarlo. Ma è bastato rivolgersi a San Giorgio per fermare la frana». Secoli di disastri e terribili dissesti idrogeologici che si sono ripetuti fino all’8 marzo del 2005, quando migliaia di tonnellate di fango hanno travolto Cavallerizzo di Cerzeto, nella zona arbëreshë della provincia di Cosenza.

 

La nuova frazione è stata ricostruita poco più lontano, una risposta veloce dello Stato. Non tutti gli abitanti, però, hanno voluto trasferircisi. Proprio a Cavallerizzo vecchia sono in corso diversi ed interessanti studi e progetti.

 

Ieri Franco Laratta, già parlamentare, ha voluto vedere da vicino, fin dove era possibile, quello che è rimasto, dopo 15 anni, del paesino. Davanti agli occhi, le immagini sono quelle di allora. È come se il tempo si fosse fermato, mentre la natura con alberi e verde sta inghiottendo tutto. Un silenzio irreale avvolge la collina, quasi volesse nasconderla.

 

«La Calabria – ha detto Laratta - ha urgente bisogno di importanti investimenti per prevenire i dissesti idrogeologici, cosa di cui si parla ad ogni tragedia, senza poi mai intervenire concretamente. Corriamo il rischio che questo “sfasciume pendulo sul mare”, come Giustino Fortunato definì la nostra terra, possa pagare un prezzo altissimo in un’epoca in cui i mutamenti climatici stanno provocando immani disastri».