«Lo dicono da anni che li cacciano ma non si avvera mai questo miracolo», racconta Annamaria Narciso, residente in viale Isonzo, trasferita qui dal quartiere Mater Domini ma non senza contestazioni. Decenni di occupazioni abusive degli alloggi popolari, consentiti dall’indifferenza delle istituzioni, hanno fatto maturare un’esasperazione che non ha più argini. E le parole perdono ogni inibizione, anche davanti al microfono del cronista.


«Se fossimo tutti italiani qui si potrebbe vivere più civilmente - aggiunge Annamaria -. Invece con tutti questi nomadi, hanno rovinato tutto, hanno mischiato tutto: italiani e nomadi».
E a breve potrebbe anche essere sfatato questo mito, quello secondo cui l'illegalità prevale sulla legge. In questo caso a dare il la al cambiamento è stato il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, che nel pacchetto di misure contenuto nel decreto Sicurezza ha previsto anche i piani nazionali di sgombero per gli occupanti abusivi degli alloggi popolari.

 

«Fanno bene - conferma Angelo Nadile, un altro residente - perché dopo 25 anni che abitiamo qui, siamo nella rovina. I nomadi non possono vivere a contatto con le persone normali, fanno tutto quello che vogliono: fino all'una di notte sono con lo stereo e non fanno dormire, la spazzatura la buttano dove vogliono. Qua non si può vivere così: o spostano noi o spostano loro».
Loro, sono i cittadini di etnia Rom, stanziati nei quartieri a sud di Catanzaro. Contano altissime presenze negli appartamenti di proprietà dell'Aterp ma sono ripetutamente annoverati anche tra gli inquilini morosi o abusivi. La stretta sui controlli è però iniziata già da tempo. E l'ultimo comitato per l'ordine e la sicurezza ha fissato settembre quale scadenza per avviare gli sgomberi.

Luana Costa