Partito il corteo organizzato dall’Usb a Reggio Calabria. I manifestanti chiedono che si faccia piena luce sull’assassinio dell’attivista sindacale ucciso barbaramente a San Calogero
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Il grido che si leva da Reggio Calabria è forte: “Verità e giustizia per Soumaila Sacko”, il migrante ucciso a San Calogero nel vibonese,il due giugno scorso, per cui oggi l’Unione sindacale di base ha manifestato per il centro cittadino. L’Usb, il sindacato di cui faceva proprio parte Soumaila, è compatto.
In tantissimi sono giunti dai principali centri della Piana e della Locride. Presenti anche tantissime associazioni, pochi invece, i rappresentanti della politica. In testa al corteo, partito da Piazza De Nava e giunto a Piazza Italia-sede di Prefettura, Città metropolitana e Comune- Abubakar Aumaoro il dirigente sindacale dell’Usb nazionale che ha incitato tutti i manifestanti. «Schiavi mai» e «tocchi uno, tocchi tutti»: queste le parole pronunciate all’unisono.
Da un lato si è chiesto a gran voce giustizia per il compagno di tante battaglie ucciso brutalmente e dall’altro c’è stata la rivendicazione dei diritti sindacali dei braccianti e delle braccianti non solo di San Ferdinando, Rosarno, Riace, della Calabria, ma di tutto il Sud e di tutta Italia. Hanno sfilato con orgoglio, con dignità ma anche con passione e rabbia. Rabbia per quel giovane ucciso senza un motivo e che ha lasciato in Mali moglie e una figlia di soli cinque anni. «Non siamo animali, siamo persone - ha detto alla nostra testata un giovane giunto da Riace ma, originario del Senegal. Quello che è successo a Soumaila è successo a tutti noi».
E tra i pochi amministratori giunti in riva allo Stretto ha preso parte alla manifestazione dell’Usb il sindaco di Riace, Mimmo Lucano. «Oggi è un giorno triste ma che cosa ci rimane se non fare sentire la voce delle piazze, la voce delle persone che ancora ci credono, nella giustizia, nei diritti- a detto ai nostri microfoni». Le critiche al ministro dell’Interno e all’attuale Governo non sono mancate, d'altronde Mimmo Lucano, il sindaco “simbolo” dell’accoglienza per i migranti, non si è mai nascosto. «Salvini come ministro, non dico come persona, ma come ministro è un vigliacco. Anche questo lo è. Fino ad oggi che cosa abbiamo visto?- ha affermato Lucano. Che sono forti con i deboli, basta. La voce del governo si è fatta sentire solo per creare odio nella popolazione verso i rom e verso i rifugiati. Non ci sono altri temi, il resto è secondario. Questo vedo, e questo è un atteggiamento di una politica vigliacca- ha concluso il sindaco di Riace- perchè forte con i deboli».
I vertici locali e nazionali dell’Usb ci tengono a precisare: «Questa manifestazione è una diretta rivendicazione dei diritti dei lavoratori onesti». «L’omicidio di Soumaila Sacko- ha riferito Pierpaolo Leonardi, dell’esecutivo nazionale- ha portato all’attenzione nazionale una situazione che i migranti, i lavoratori, i braccianti e tutti gli sfruttati, subiscono da sempre. Una situazione che in tanti, troppi, hanno fatto finta di non vedere prima dell’omicidio del nostro compagno. È giunto il momento di cambiare rotta. È giunto il momento che i lavoratori vengano pagati per come si meritano, con contratti legali, e occorre che termini al più presto questo clima di odio e razzismo. I migranti, i braccianti e le braccianti, fanno parte della nostra nazione. Contribuiscono all’economia dell’intero paese e come tutti hanno diritti di essere trattati in modo onesto. Non ci sono più alibi».
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