Con una somministrazione al 45,9% è l'ultima regione in Italia. Ma secondo il presidente facente funzioni, ora che la Pfizer ridurrà le forniture, «questa lentezza potrebbe farci diventare i più fortunati»
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La Calabria è inchiodata all'ultimo posto tra le regioni italiane per la somministrazione del vaccino anti Covid. Un ritardo su cui si è soffermato, nell'ennesima diretta dal suo profilo Facebbok, il presidente facente funzioni Nino Spirlì, secondo cui, però, «quella che poteva sembrare una iattura forse si sta rivelando non controproducente».
«Accelereremo la campagna vaccinale, ma dopo le ultime dichiarazioni del commissario Arcuri, dichiarazioni preoccupate a proposito delle forniture Pfizer Biontech sulla presunta crisi nelle forniture - ha spiegato -, forse noi saremo una delle regioni che nelle prossime settimane riuscirà a garantire la seconda vitale dose di richiamo ai primi vaccinati».
«Quando ci hanno consegnato le prime 13mila doti - ha aggiunto poi Spirlì - ci hanno chiesto di tenere un 30% da parte per garantire con certezza i richiami ai primi vaccinati, perché c'era qualche possibilità di ritardo nelle consegne successive. Significa che il massimo delle dosi che si poteva somministrare erano il 70%, noi ne abbiamo fatto intorno al 45% perché quando è arrivato il vaccino è combaciato con la fine del mandato dei direttori generali delle Asp e delle aziende ospedaliere, quindi c'è stato un vuoto istituzionale per qualche giorno, fino alle altre nomine. Quindi abbiamo dovuto aspettare per l'organizzazione delle nuove nomine, da quel momento in poi sono iniziate di nuovo le vaccinazioni, che essendo a carattere volontario patiscono la maggiore o minore partecipazione delle varie categorie. È chiaro che si sta cercando di vaccinare tutti coloro che devono essere vaccinati secondo le indicazioni che ci ha dato il governo. Se qualche crisi c'è stata sta per essere superata o è già stata superata in alcuni territori».
Spirlì ha poi ribadito: «Adesso in questi giorni e in queste ultime ore è arrivata questa preoccupazione del governo, soprattutto del commissario Arcuri con cui peraltro sono in costante contatto quotidiano, e che ci dice che potrebbe accadere che possano scarseggiare le dosi per i richiami. Questa lentezza forse alla fine potrebbe far sì che siamo i più fortunati, perché noi possiamo utilizzare quelle dosi rimaste a disposizione per i richiami dei primi vaccinati, in attesa che arrivano le altre dosi. Va considerato che la seconda fornitura doveva essere di 13mila dosi, ma ne arriveranno forse intorno a 8mila. Allora - ha concluso il presidente facente funzioni della Regione Calabria - prima di continuare questa politica di sparare a zero su Calabria perché è ultima, riflettiamo sul fatto che regioni più ricche, più ricche e meglio considerate della Calabria stanno avendo grossi problemi, e invece grazie a Dio, a voi e poi grazie un pochino a questo nostro tentativo di buon governo stiamo portando finalmente risultati a casa».