VIDEO | Si va allo scontro tra la società sportiva e l’amministrazione comunale in carica: «Poche le somministrazioni, può essere riconsegnato ai gestori»
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Ci si avvia a uno scontro istituzionale tra la società Volley Corigliano e l’amministrazione comunale in carica. Oggetto del contendere: il centro vaccinale del Brillia, struttura la cui gestione è stata assegnata alla società sportiva presieduta da Gennaro Cilento.
Il tutto nasce dallo scarso utilizzo del palazzetto: poche sono le vaccinazioni in corso, il che prefigura anche uno sperpero di denaro pubblico se è vero, come è vero, che il personale operante va opportunamente remunerato. L’ultima richiesta avanzata dalla società sportiva e inviata al sindaco Flavio Stasi, alla protezione civile, all’Asp di Cosenza e per conoscenza al Prefetto, risale al 22 settembre scorso, ma dall’amministrazione comunale nessun cenno di risposta sarebbe pervenuto.
Nella nota, perentoria, si sollecita ulteriormente la riconsegna del Palasport entro il 30 settembre. Si chiede, in sostanza, di inventariare i beni di proprietà in capo alla società sportiva, di valutare i danni e le perdite. Tra l’altro è prossimo l’avvio della stagione sportiva con i campionati organizzati dalla federazione pallavolo italiana. «Siamo stati i primi a mettere a disposizione il Palazzetto nella fase emergenziale - sottolinea il Presidente Cilento - finita l’emergenza però vorremmo che il Palazzetto rientri nella gestione della società che presiedo».
Danni economici alla società, a rischio i posti di lavoro
Attualmente la Volley Corigliano svolge l’attività in una palestra scolastica di un istituto superiore, ma inadeguata alle esigenze di gestione della società sportiva per capienza dei flussi e di spazi, e, soprattutto, per gli impegni assunti con gli sponsor. Pino De Patto, Direttore sportivo del Volley Corigliano, sottolinea l’importanza della struttura ai fini del coinvolgimento dei tanti giovani vicini a questa disciplina: «I danni sono notevoli, anche dal punto di vista economico. La società ha quattro dipendenti da retribuire, posti di lavoro a rischio e da tutelare. L’attuale situazione ha determinato un blocco delle entrate e ciò produce una grave contrazione. Lo sport da questa amministrazione, ma anche da altre, non è considerato importante».
Il direttore De Patto non fa sconti e chiama in causa il sindaco Stasi: «Non capisco perché abbia fatto la scelta di non chiudere l’hub che avrebbe dovuto essere già chiuso al 31 di agosto giorno in cui sono andate via la Croce rossa e la protezione civile». Alla domanda circa il perché si stia procrastinando nella riconsegna del palazzetto, De Patto lancia una forte accusa: «Non vorrei che qualcuno si stia togliendo qualche sassolino legato a questioni politiche, lo sport è altra cosa. Mi auguro che non ci sia alcuna connessione».