Il cortocircuito nella comunicazione tra Protezione Civile regionale e Asp di Cosenza si riverbera sugli utenti prenotati per la seconda dose di vaccino, in parte rinviati all’ultimo momento attraverso una scarna comunicazione via sms, in parte ignorati o dimenticati, fate voi, e per questo giunti davanti al centro di somministrazione cui erano destinati e costretti poi a tornare a casa con le pive nel sacco dopo averne constatato la chiusura. È capitato anche alla palestra di via degli Stadi a Cosenza.
La causa, sarebbe da ricondurre alla decisione unilaterale della Protezione Civile Regionale di ampliare gli intervalli tra prima e seconda dose di Pfizer, da 21 a 38 giorni. Scelta corretta perché in linea con i dettami dell’Aifa, ma come detto unilaterale poiché non comunicata all’intera platea degli utenti e neppure, a quanto pare, concordata con l’Azienda Sanitaria di Cosenza. Da qui i disagi.

Per esempio, nel caso di Via degli Stadi, oltre ad un gruppo di caregiver di pazienti oncologici, correttamente avvisati, bisognava contattare anche un altro gruppo di persone in lista e prenotate per questo fine settimana di cui l'Asp era a conoscenza ma la Protezione Civile no.

La comunicazione della Prociv

In mattinata la Prociv Calabria ha cercato di chiarire la situazione pubblicando sulla propria pagina Facebook la seguente nota: «Sono stata contattata dal direttore sanitario del Distretto di Cosenza che ci ha comunicato che i richiami delle vaccinazioni che si dovevano effettuare domani, domenica, in via Degli Stadi, sono sospese per nuove disposizioni che sono arrivate dalla Protezione Civile - si legge nel post -. Questo audio ci giunge nella tarda serata di ieri. La comunicazione ufficiale è: non è così!». La Prociv continua nel tentativo di chiarire l'accaduto: «È chiaro che si sta cercando di boicottare il lavoro che stiamo realizzando e che a qualcuno non vada bene che stiamo cercando di mettere ordine nella gestione della distribuzione dei vaccini. Possiamo solo aggiungere che la Protezione Civile e l’Esercito hanno attivato seri controlli». Ed infine: «La Calabria e i calabresi meritano risposte, efficienza e trasparenza. Buona domenica a tutti e, in particolare, ai nostri volontari impegnati anche oggi sul campo per garantire il buon andamento della campagna vaccinale»

L'indagine dell'Asp

Dove siano le responsabilità della dimenticanza non è ancora chiaro ma alla Protezione Civile hanno subito scaricato le colpe all’Asp come già accaduto nei giorni scorsi. E il commissario La Regina, dimenticando che la provincia di Cosenza ha trainato nelle scorse settimane l’intera Regione nella campagna vaccinale, non solo non ha battuto ciglio, ma ha pure diramato una nota agli organi di stampa nella quale annuncia l’avvio di una indagine interna al fine di “stabilire responsabilità personali” in merito ai disguidi. Tutto questo dopo che lo stesso La Regina, giovedì sera, era stato costretto a pietire a Catanzaro qualche fialoide di Pfizer, rifiutato agli emissari dell'Asp i quali sono andati inutilmente con un mezzo idoneo al trasporto, fino al capoluogo di regione.

La richiesta è stata esaudita solo la mattina successiva: da Catanzaro i fialoidi però, invece di essere consegnati a Cosenza, che pure si trova lungo il percorso, sono finiti prima a Castrovillari e solo dopo aver transitato dalla locale farmacia ospedaliera sono giunti a destinazione ma, come ovvio, con netto ritardo e con disagi per le persone in attesa.